STEFANIA TOTARO
Cronaca

Lissone, morte sospetta di un’anziana: a processo la figliastra e due uomini

Soccorsa per arresto cardiaco, l’ottantenne era stata trovata dai soccorritori con una frattura scomposta del femore e vistosi ematomi

Il tribunale di Monza

Il tribunale di Monza

Lissone (Monza Brianza), 24 maggio 2024 - "La donna aveva delle lesioni che non avevo mai visto in un intervento per un arresto cardiaco".

Così il medico del 118 aveva avvertito i carabinieri per la morte ritenuta sospetta di un'anziana, che ora ha portato tre imputati, la figliastra della ottantunenne originaria del Guatemala deceduta e due uomini, davanti alla Corte di Assise di Monza per omicidio preterintenzionale e abbandono di persone incapaci. Sono accusati di avere causato la morte della donna che era stata portata a vivere nella loro abitazione per averla "prima fatta cadere dalle scale" provocandole una frattura scomposta del femore e "successivamente colpita allo sterno e al dorso causandole plurime fratture costali con sfondamento della cassa toracica". Gli imputati sono accusati poi di avere lasciato sola l'anziana, persona incapace per età e per malattia, per circa un'ora prima di chiamare i soccorsi.

Un processo indiziario, per accuse negate dagli imputati che hanno scelto per chiarire la vicenda il dibattimento, iniziato oggi con le prime testimonianze. I fatti contestati risalgono al 2 dicembre 2021. Secondo gli infermieri dell'ambulanza per primi intervenuti la figliastra ha raccontato che aveva portato da lei l'anziana che era in cattivi rapporti con il figliastro suo fratello per non mandarla in casa di riposo e che era caduta il giorno prima in casa ma non aveva voluto andare in ospedale, che con fatica ma riusciva a camminare e che era sveglia davanti alla televisione quando 10 minuti prima lei era scesa per fare andare la lavatrice. Si torna in aula a novembre con la testimonianza del perito che ha eseguito l'autopsia e l'interrogatorio degli imputati.