Green pass solo ai vaccinati, niente più tampone negativo: ecco le ipotesi sul tavolo

Il Governo ipotizza nuove regole più stringenti per spingere la popolazione a prenotare la terza dose

Le novità allo studio

Le novità allo studio

Novità all'orizzonte sul fronte Green Pass. Un'orizzonte ancora lontano perché la volontà è di prendere tempo e aspettare almeno fino a dicembre prima di prendere nuovi provvedimento. Tuttavia, con l'aumentare dei contagi da Coronavirus e dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensivi, come dimostra anche l'ultimo bollettino sulla pandemia in Italia, il Governo si prepara a studiare regole più stringenti per la tanto constestata certificazione verde che ogni sabato riversa in piazza migliaia di manifestanti in tutta Italia, Milano compresa. Da un lato, dunque, i dati su indice Rt, incidenza e occupazione dei posti letto negli ospedali che delineano la risalita della curva pandemica, con venti regioni a rischio moderato e Friuli Venezia Giulia e Marche in odore di zona gialla entro Natale, quando in Italia sono previsti 30mila contagiati, dall'altro l'esigenza di spingere sulla terza dose di vaccino - a dicembre potranno accedervi gli over 40 che hanno concluso da sei mesi il ciclo - per frenare l'aumento delle infezioni su scala nazionale. Ecco come, attraverso il Green Pass, il governo potrebbe tracciare una linea di sintesi.

Green Pass riservato agli immunizzati

Se questa misura diventasse realtà lo scontro sociale si inasprirebbe ancora di più: su questo pochi dubbi. Eppure è un'ipotesi sul tavolo, quella di concedere la certificazione verde solamente a chi ha effettuato la vaccinazione o è guarito dal Covid. In altre parole, non basterebbe più il tampone negativo per ottenere il green pass valido 48 ore e accedere a luoghi di lavoro, cinema, teatri, ristoranti etc. L'obiettivo fin trippo esplicito è quello di incentivare i quasi sette milioni di italiani che non ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose a correre ai ripari e, allo stesso tempo, ad affrettarsi a effettuare la terza dose booster tutti gli altri. Intanto, si studia anche l'estensione del Green Pass ai bambini.

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Validità ridotta

Risponde allo stesso tipo di obiettivo, la possibilità di ridurre la validità del green pass dagli attuali dodici mesi a nove, come era stato all'inizio. Dopo la terza dose la validità tornerebbe a dodici mesi. La spinta sulla terza dose, la cui prenotazione tra medici e infermieri è meno alta del previsto, deve tuttavia passare attraverso l'estensione della campagna vaccinale "attiva" a medici di famiglia e farmacie, come già avviene in Lombardia, e la ripertura dei grandi hub vaccinali chiusi o "congelati" dopo l'estate. In totale sono settanta, più della meta mobili. In questo senso, messaggi confortanti sono già arrivati dal comissario all'emergenza Figliuolo e dalle regioni.

Cambio di colore

L'altra leva che il Governo potrebbe muovere è quella del cambiamento dei parametri per il passaggio delle regioni da una zona di rischio all'altra, in particolar modo dalla zona bianca - oggi tutta Italia è in questa condizione - alla zona gialla. Attualmente il "declassamento" avviene con la contemporanea presenza di questi indici: incidenza maggiore di 50 casi ogni 100 mila abitanti (quasi tutte le regioni attualmente sforano questa soglia, eccezion fatta per Puglia, Sardegna, Basilicata, Sardegna e Molise); superamento del 10% di occupazione dei posti letto da parte di malati covid nei reparti ordinari e del 15% nelle terapie intensive. La novità renderebbe sufficiente per il passaggio in zona bianca dello sforamento del 15% di occupazioni di posti letto nelle terapie intensive. Un netto giro di vite anche se al momento nessuna Regione ha oltrepassato il "limite". Il valore medio italiano è 4.4% con punta di 10,9% in Friuli Venezia Giulia, regione che sta pagando a caro prezzo le proteste anti green pass di Trieste delle scorse settimane. Non a caso l'incidenza è 233. Solo la provincia di Bolzano è messa peggio con 316. Per quanto riguarda i colori, si va verso la creazione di micro zone rosse laddove vengono identificati cluster del contagio.

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