Green pass, i trucchi dei no vax: come si scoprono

Le sanzioni vanno da 400 a mille euro per chi viene trovato con certificazione falsa

I trucchi dei no vax sul green pass

I trucchi dei no vax sul green pass

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e furbetti. "Fatta la legge, trovato l'inganno" recita un vecchio adagio. Che è applicabile anche e soprattutto alla pandemia. Anzi, soprattutto all'obbligo di green pass. Perché c'è chi ancora non si arrende e, siccome non intende vaccinarsi contro il covid-19, tenta ogni strada pur di aggirare le norme. Dal 15 ottobre bisognerà obbligatoriamente presentare la certificazione nei luoghi di lavoro e in tutti i locali pubblici, forse per questo motivo alcuni cittadini no vax stanno "facendo le prove" con green pass fasulli. Ma il più delle volte vengono smascherati.

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I trucchi

Quali sono i raggiri più usati? Senza dubbio quello di mostrare un green pass appartenente a un'altra persona. In quel caso necessario verificare i documenti di chi sta mostrando il green pass in quel momento, ma effettivamente in pochi lo fanno. Nelle aziende, invece, tocca ai datori di lavoro controllare validità e autenticità del green pass di ogni lavoratore. Come? Utilizzando la app che viene usata anche in diversi locali, ovvero VerificaC-19: basta aprire la app e inquadrare il Qr Code mostrato dalla persona che si ha davanti e subito tutti i dati sono visualizzabili. Ats, ovvero l'Azienda per la tutela della salute, però è riuscita  a smascherare alcuni furbetti che hanno tentato di richiedere il green pass presentando un esito di tampone fasullo o retrodatato. Questi cittadini non avevano fatto i conti con i database del Ministero, nei quali i risultati dei tamponi vengono registrati quasi in tempo reale. E tramite controlli incrociati con le farmacie di riferimento è emerso che quei dati di cui loro sostenevano di essere in possesso non erano validi. I responsabili sono quindi stati denunciati. Non solo. Sulle chat di Telegram circolano anche offerte di chi vende illegalmente green pass falsi. Le cifre vanno solitamente dai 50 ai 200 euro - c'è persino chi fa sconti "famiglia" se si acquistano certificazioni anche per amici e parenti -, ai quali poi va aggiunta la multa da 400 a 1.000 euro se si viene beccati. Oltre alla denuncia per falso.

Le chat

Green pass falsi, ma anche stratagemmi a dir poco surreali per evitare l'iniezione di vaccino anticoronavirus: sulle chat no vax di Telegram si può trovare davvero di tutto. Oltre alle innumerevoli minacce nei confronti di giudici, politici e giornalisti, che hanno portato alcuni pm di Torino a chiedere formalmente a Telegram la chiusura di alcune chat