Emergenza smog, ecco le città lombarde più inquinate

Presentato il report di Legambiente "Mal'Aria". Cremona prima con 178 giorni di inquinamento rilevato

Smog e nebbia ancora protagonisti a Milano e in pianura Padana

Smog e nebbia ancora protagonisti a Milano e in pianura Padana

Milano, 29 gennaio 2018 - Emergenza smog sempre più cronica nelle grandi città del nord Italia e in particolare in Lombardia, con un 2017 da "codice rosso" a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili e dell'ozono. A fotografare la situazione è "Mal'aria 2018 - L'Europa chiama, l'Italia risponde?", il rapporto sull'inquinamento atmosferico nelle città italiane che Legambiente presenta oggi alla vigilia del vertice di Bruxelles sulla qualità dell'aria. Secondo il report a guidare la classifica nazionale delle città più inquinate è Cremona, seguita a ruota da Pavia, Lodi, Mantova, Monza. In settima posizione c'è Milano, mentre Brescia è 12esima e Bergamo 16esima. Poco meglio a Varese, che si piazza al 21esmo posto a livello nazionale tra le città più inquinate. Mentre Come è 24esima e Lecco 25esima. 

In dettaglio dal report emerge che nel 2017 in ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo. Su 39 capoluoghi, ben cinque hanno addirittura oltrepassato la soglia di 100 giorni di smog oltre i limiti: dopo Torino, che guida la classifica con 112 giorni, c'è Cremona (stazione Fatebenefratelli) con il record negativo di 105 giorni di livelli di inquinamento atmosferico illegali; poche posizioni dopo si trova un'altra lombarda: Pavia (stazione Minerva) con 101 giorni. Male anche Milano (stazione Senato) con le sue 97 giornate oltre il limite. Segue Lodi (stazione Vignati) con 90 giornate.

Legambiente riporta anche la classifica dei superamenti di ozono dell'anno appena concluso. L'importanza di questo inquinante viene spesso sottovalutata, nonostante le stime dell'Agenzia ambientale europea riportino 13.600 morti premature riconducibili all'ozono in Europa nel 2015, di cui 2.900 solo in Italia. Sono 44 le città che hanno registrato il superamento del limite di 25 giorni nell'anno solare: le città peggiori, che hanno superato più del triplo il limite concesso, sono Catanzaro con 111 superamenti, Varese (82), Bergamo (80), Lecco (78), Monza (78) e Mantova (77).

Confrontando le città che hanno superato i limiti rispettivamente per le polveri sottili e per l'ozono troposferico nel 2017, sono 31 quelle che risultano fuori legge per entrambi gli inquinanti. Sommando i giorni di mal'aria respirata dai cittadini nel corso dell'anno solare, la speciale classifica che esce fuori vede la città di Cremona prima in questa drammatica lista con ben 178 giorni di inquinamento rilevato (105 per le polveri sottili e 73 per l'ozono); segue Pavia con 167 giornate, Lodi, Mantova e Monza seguono a pari giornate con 164 giorni di inquinamento totale, Milano ne conta 161. Sono soprattutto le città dell'area padana a riempire la triste classifica. La popolazione residente in questi capoluoghi, osservano da Legambiente, ammonta a circa 7 milioni di abitanti che, in pratica, hanno respirato polveri e gas tossici e nocivi circa un giorno su due nel peggiore dei casi, come a Cremona. Numeri che si traducono in problemi di salute, costi per il sistema sanitario e impatti rilevanti sugli ecosistemi: le morti premature attribuibili all'inquinamento atmosferico nel nostro Paese sono oltre 60mila l'anno, come riportato nei report dell'Agenzia ambientale europea.