Crollo Marmolada, le ricerche proseguono con i droni

Ghiacciaio ancora instabile, troppo rischioso per i soccorritori attraversarlo a piedi. Situazione complicata anche dalle pessime previsioni meteo

Sono riprese nella mattinata soprattutto con i droni le ricerche sulla Marmolada dove domenica 3 luglio una valanga di ghiaccio e rocce ha travolto quattro cordate. Gli elicotteri del Soccorso alpino continuano a portare i droni in quota da dove si procede poi ad ispezionare dall'alto la zona del disastro. Soltanto quando vengono individuti eventuali resti, indumenti o attrezzatura che possano ricondurre alle sette vittime accertate o ai cinque dispersi un soccorritore viene imbragato, calato sul posto da un elicottero per procedere al recupero. Da ieri è stato stabilito che procedere diversamente mette a rischio la vita dei soccorritori esposti al crollo del seracco rimasto ancora 'in bilico'. Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della guardia di finanza a capanna Ghiacciaio.

Il ghiacciaio della Marmolada dopo il crollo
Il ghiacciaio della Marmolada dopo il crollo

Intanto proseguono le attività di trasporto del materiale tecnologico necessario per l'intervento «vista e udito» di una squadra scelta di soccorritori che, assieme ad Unità cinofile, potrebbe tornare sul ghiacciaio già giovedì per fare delle ricerche sul posto: la neve nella parte bassa del via normale su cui è rovinata la frana si sta sciogliendo e la polvere ed il pietrisco rendono difficoltoso l'utilizzo dei droni che non possono vedere chiaramente resti e attrezzatura sparsi sul ghiacciaio, per questo si pensa all'intervento con operatori scelti, malgrado il rischio di ulteriori crolli. Una situazione che comunque è in fase di valutazione, dal momento che l'intervento è ritenuto molto pericoloso.

Tra oggi e domani sono previsti forti temporali e la speranza dei soccorritori e che la pioggia possa in qualche modo ripulire la superficie e consentire una visuale migliore agli operatori che eventualmente interverranno. L'intera montagna in territorio trentino resta chiusa, secondo quanto previsto dall'ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard.

I reperti delle persone che vengono rinvenuti sul ghiacciaio ma soprattutto sulla roccia sottostante della Marmolada vengono portati allo palazzo del ghiaccio Gianmario Scola di Alba di Canazei. All'interno dello stadio, essendo già stata posata la pista ghiacciata, presso la palestra è stata allestita la camera ardente. Spiega il presidente del Corpo nazionale del soccorso alpino, Maurizio Dellantonio, "i reperti importanti che non sono ossa, vengono prima fotografati, poi recuperati e caricati a bordo dell'elicottero, quindi tutti catalogati e posti all'interno della cella frigorifera".  I reperti più rilevanti per le identificazioni "sono ossa non scarnificate, un pezzo di mano con un anello, tatuaggi, comunque reperti che possano consentire al riconoscimento di una persona".

 

E per la difficile e pietosa opera di identificare a chi appartengono i resti,  iI Ris di Parma sono arrivati a Canazei. Il compito è di  per acquisire "i prelievi" di quanto recuperato sulla Marmolada per compararli con il Dna delle persone scomparse. Una finalità esclusivamente "identificativa" per un'analisi "che ha priorità assoluta: i tempi saranno contenuti in alcuni giorni, salvo imprevisti" le parole del colonnello Giampietro Lago, al comando dei Ris di Parma.  "C'è una doppia acquisizione da fare: quella dei campioni biologici dai resti recuperati sulla Marmolada, quindi l'acquisizione dei campioni da un oggetto appartenuto al disperso come uno spazzolino da denti oppure prelevato da un familiare diretto, ossia un genitore o un figlio. Una volta raccolti questi duplici campioni verranno analizzati a Parma", spiega il colonnello Lago che cercherà di trovare una "'corrispondenza" genetica tra i resti senza nome e un oggetto che rimanda necessariamente a un disperso.  Nel caso di  "match" si avrebbe la prova scientifica del decesso. Un incarico affidato al Ris dal procuratore di Trento Sandro Raimondi e che rappresenta un primo tassello per avere un bilancio definitivo sulla tragedia della Marmolada.