Covid, vaccinazione e scudo penale: ecco cos'è e perché i medici lo chiedono

Il prossimo Decreto prevederà l'esonero delle responsabilità dei medici in caso di reazione avverse al vaccino, ad eccezione di colpa grave

Via libera alla terza dose di vaccino per gli over 80

Via libera alla terza dose di vaccino per gli over 80

Milano, 29 marzo 2021 - "Scudo penale". E' una delle ricerche più gettonate su Google in queste ore e, ancor prima, il tema giuridico-sanitario più dibattuto in queste ore per accelerare la campagna nazionale di vaccinazione contro il Covid. A chiedere l'esenzione dalle responsabilità penali derivanti dai danni conseguenti alle vaccinazioni sono, attraverso le associazioni di categoria, i medici vaccinatori al Governo. Il prossimo decreto Covid, dunque, oltre all'obbligo vaccinale per i sanitari, prevederà formule di tutela legale per il personale medico anche se non è ancora chiaro in quale forma esatta. Di certo, l'introduzione di uno "scudo" viene ritenuta necessaria per assoldare quante più risorse possibile a una battaglia, quella delle vaccinazioni, che procede ancora a ritmo lento. Uno medico su tre non avrebbe ancora aderito e il compenso di 6,16 euro a iniezione non può essere considerato un incentivo sufficiente. Nel frattempo, nelle prossime settiamane arriveranno milioni di nuove dosi che non possono essere sprecate.

Lo strumento

Allo studio del governo uno strumento che esoneri i vaccinatori dalle responsabilità penali ma anche civili e contabili legati alla campagna nazionale di immunizzazione, eccezion fatta per la colpa grave del medico stesso. La prevedibile richiesta nasce dopo il caso AstraZeneca e alla morte per trombosi del militare siciliano successiva all'inoculazione del vaccino anglo-svedese - il lotto sospetto è stato poi ritirato - che ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati per omicidio colposo del personale sanitario che ha effettuato l'iniezione. 

La ratio giuridica

I medici non possono scegliere il vaccino da applicare nè tantomeno rispondere personalmente delle reazioni avverse al vaccino stesso, qualora abbiano effettuato correttamente il loro compito che si "limita" alla somministazione. In altre parole, il medico risponderà dei danni derivanti da un sovradosaggio del siero, della mancata osservazione clinica del paziente dopo l'inoculazione o della scelta di una zona del corpo sbagliata per l'iniezione. Questo è considerabile colpa grave

La platea

Lo scudo dovrebbe coprire tutto il personale coinvolto nella campagna vaccinale: i medici ospedalieri o di base, gli specializzanti, i pensionati che risponderanno all'appello, gli odontoiatri con cui è stato stretto un accordo ad hoc, senza dimenticare i farmacisti che saranno assoldati previo corso di formazione specifico

I dubbi giuridici

A chi si riterrà danneggiato, non è possibile per legge impedire che agisca per ottenere il risarcimento del danno subito. Ecco perché una estensione totale delle responsabilità pensale dei medici viene ritenuta inapplicabilie da alcuni giuristi, non foss'altro per permettere gli accertamenti di rito da parte dalla magistratuta. Si dovrebbe dunque parlare di scudo assicurativo o economico. Da un punto di vista teorico resta il sistema sanitario nazionale, le agenzie preposte all'autorizzazione dei farmaci e le aziende farmaceutiche stesse. Il Governo tuttavia inserirà nel decreto un allargamento del plafond degli indennizzi economici stanziati per chi subirà danni permanenti dalla vaccinazione