La bandiera ucraina sventola sull'Everest. La scalatrice: "Un messaggio di pace"

Il giallo-blu è arrivato a 8848 metri di altitudine. La climber: "Così voglio sostenere il mio popolo, tornerò al più presto nel mio Paese"

Antonina Samoilova

Antonina Samoilova

"Tento l’Everest per sostenere tutto il popolo ucraino". E' stata di parola, Antonina Samoilova. La scalatrice ucraina ha portato la bandiera del suo Paese sulla cima più alta del mondo, l'Everest, a 8.848 metri d'altitudine. E' stata l'unica in grado di conquistare la vetta in questa stagione. Con lei, la mattina del 12 maggio, c'era anche il climber lituano Stanislovas Vyšniauskas e insieme hanno sollevato la bandiera gialla e blu: un piccolo gesto per supportare la causa ucraina.

Ora entrambi sono tornati al campo base, concludendo con successo la missione. Una spedizione alla quale avrebbero dovuto partecipare anche altri alpinisti ucraini come Vladimir Roshko, Taras Pozdnii e Nikita Balabanov. "Il nostro Everest ora è una vittoria per l'Ucraina sulle forze del male», dichiara Ilya Kenigshtein, direttore dell'azienda Creative States, che avrebbe dovuto partecipare alla missione, salvo poi ritirarsi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

Prima di partire, Samoilova aveva dichiarato: "Piantare sulla cima della montagna più alta del mondo la bandiera ucraina è un messaggio di pace, un supporto contro l’invasione della Russia. Non voglio raccontare cosa ho visto nel mio Paese. Il mondo intero sta sostenendo l’Ucraina e la sua gente in questa crisi. Dopo aver scalato l’Everest, tornerò al più presto in Ucraina con la mia famiglia”.