Processo Davide Astori, medico sportivo condannato a un anno per omicidio colposo

Il professore Giorgio Galanti rilasciò al calciatore della Fiorentina morto nel sonno due certificati di idoneità agonistica

Davide Astori

Davide Astori

Il professor Giorgio Galanti è stato condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, nel processo con rito abbreviato per la morte del calciatore della Davide Astori, trovato senza vita la mattina del 4 marzo 2018 nella sua camera di albergo a Udine mentre era in ritiro con la squadra, la Fiorentina. Galanti, unico imputato, era accusato di omicidio colposo per due certificati di idoneità rilasciati al giocatore quando era direttore sanitario di Medicina dello sport dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi a Firenze. Galanti è stato anche condannato al pagamento di una provvisionale per il risarcimento danni per un ammontare complessivo di un milione e novantamila euro di cui 250.000 a favore della compagna del calciatore Francesca Fioretti, 240.000 per la figlia vittoria, i restanti 600.000 per i genitori del capitano viola, Renato e Giovanna, e per i fratelli Marco e Bruno. La motivazione della sentenza entro 90 giorni.  

La tragedia

Davide Astori, nato a San Giovanni Bianco (Bergamo) il 7 gennaio 1987, morì tragicamente prima di una partita di calcio. Il 4 marzo 2018 venne rinvenuto senza vita in un albergo di Udine che ospitava la Fiorentina prima della gara contro l'Udinese del 27mo turno del campionato di Serie A. Della squadra viola era il capitano, anche se nella sua carriera Astori aveva indossato anche le maglie del Cagliari e della Roma, e faceva parte anche della Nazionale Italiana. Aveva militato nelle giovanili del Milan. La procura del capoluogo friulano aprì' un fascicolo. Successivamente venne eseguita l'autopsia e furono acquisite le cartelle cliniche del calciatore, contenenti l'idoneita' all'attivita' agonistica. Nel giugno del 2018, gli atti vennero trasmessi alla procura di Firenze, perche' venne ipotizzata una responsabilita' medica proprio in ordine alle visite medico-sportive effettuate dal professionista. I pm toscani affidarono una consulenza allo specialista di Padova, Domenico Corrado, e sulla base di quel parere, iscrissero sul registro degli indagati l'ultimo medico che aveva firmato l'idoneita' di Astori, il direttore della medicina sportiva di Careggi (oggi in pensione) Giorgio Galanti. La posizione di un altro medico sportivo, Francesco Stagno, che aveva visitato il calciatore ai tempi del Cagliari, verra' poi archiviata. Per Galanti, invece, la richiesta di rinvio a giudizio. 

Il processo

Secondo i consulenti della procura, i risultati delle prove da sforzo a cui era stato sottoposto Astori sette mesi prima della sua morte, avrebbero dovuto suggerire ulteriori accertamenti, che avrebbero fatto scoprire la cardiomiopatia aritmogena di cui  Astori soffriva. Ma alla consulenza di Padova ha risposto quella della difesa del professor Galanti, che ribalta le conclusioni dell'accusa e stabilisce che nessun esame avrebbe potuto indicare quel male del cuore del calciatore, che mai aveva avuto sintomi. Per questo, il giudice ha disposto una terza perizia, nel corso del procedimento con il rito abbreviato a cui ha deciso di aderire l'imputato, accusato di omicidio colposo. A firmare la terza perizia, un cardiologo e un medico legale di Torino, il professor Fiorenzo Gaita e il dottor Gianluca Bruno. "L'holter Ecg indicato all'interno delle linee guida cocis non e' stato eseguito - scrivono i due periti -. Avrebbe potuto, ma non con alta probabilita' (vista la variabilita' delle aritmie) identificare aritmie maggiori che, se documentate, avrebbero indirizzato ad ulteriori indagini di terzo livello". Per quanto riguarda le possibilita' di evitare il decesso dell'atleta, sarebbe stato necessario il pronto intervento di un defibrillatore. Ma la morte di Astori avvenne nel sonno, mentre si trovava da solo nella camera d'albergo. Per la procura, la negligenza di Galanti durante quell'esame merita una condanna: un anno e sei mesi la richiesta del pm Antonino Nastasi, tenendo conto anche dello 'sconto' previsto dal rito abbreviato. Alle ultime udienze ha sempre partecipato Francesca Fioretti, ex compagna di Astori e mamma della loro

Le reazioni

"Sono stupito, aspettiamo le motivazioni e poi impugneremo la sentenza". Così il difensore del professor Giorgio Galanti, avvocato Sigfrido Fenyes, commentando la sentenza di condanna a un anno di reclusione inflitta al medico sportivo per la morte del calciatore Davide Astori. "Dalle carte processuali - ha proseguito Fenyes - secondo me la responsabilità di Galanti non emergeva, e neppure dagli esiti della perizia". Già annunciato il ricorso in Appello