E' morto Alberto Arbasino, protagonista della cultura del Novecento

Era nato a Voghera nel 1930, aveva 90 anni. Si è spento dopo una lunga malattia

Alberto Arbasino

Alberto Arbasino

Pavia, 23 febbraio 2020 - Lutto nel mondo dell'editoria. È morto, nella notte tra domenica e lunedì, lo scrittore e giornalista Alberto Arbasino. L'intellettuale, protagonista del Novecento e della cultura contemporanea, aveva compiuto 90 anni lo scorso 22 gennaio. Era nato a Voghera, nel Pavese, nel 1930. A dare comunicazione della sua scomparsa sono stati i suoi familiari che hanno specificato come il loro congiunto sia morto in seguito al complicarsi di una lunga malattia. 

Tra i protagonisti del Gruppo 63, la sua produzione letteraria ha spaziato dal romanzo '(Fratelli d'Italia' del 1963, riscritto nel 1976 e nel 1993) alla saggistica (ad esempio 'Un paese senza', 1980). Si è sempre considerato uno scrittore espressionista, e considerava 'Super Eliogabalo' il suo libro più surrealista e anche quello più espressionista: "soprattutto per le descrizioni dei luoghi, che sono sempre onirici e deliranti".

 

Biografia 

Laureatosi in Giurisprudenza, si specializza poi in Diritto internazionale all'Università di Milano. L'esordio come scrittore avviene nel 1957: il suo editor è  Italo Calvino. I primi racconti di Arbasino sono inizialmente pubblicati su riviste, poi saranno raccolti ne 'Le piccole vacanze' e 'L'anonimo lombardo'. Nell'estate 1959 passa alcune settimane a Harvard come borsista della Political Section. Nel 1960 esce a puntate su 'Il Mondo La bella di Lodi 'che l'anno successivo verrà adattato per il cinema insieme a Mario Missiroli. Nel maggio 1963 esce per Feltrinelli 'Fratelli d'Italia'. Nel 1965 abbandona la carriera universitaria per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. ​

Nel corso del 1977 ha condotto su Rai 2 il programma Match. Nel 1980 ha ricevuto l'Ambrogino d'oro del Comune di Milano dal sindaco Tognoli. Nel 1993 viene ripubblicato e ampiamente riscritto 'Fratelli d'Italia', questa volta da Adelphi, iniziando così una prolifica collaborazione con la casa editrice milanese. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Chiara alla carriera. È solito rivedere e riscrivere le sue opere, pertanto quasi tutte sono state ripubblicate in edizioni aggiornate.

Ha abbandonato la cerimonia del premio letterario Boccaccio (Certaldo, Firenze) prima ancora della conclusione (10 settembre 2011), affermando: "Sono qui da due giorni a sentire fanfaluche e convenevoli. Io questo premio non lo voglio, tenetevelo, me ne vado". Nel 2012 è stato insignito del Premio Scanno per la Letteratura. Nel 2013 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera. Nel 2014 è stato insignito del Premio Il Vittoriale degli Italiani. 

È stato deputato al Parlamento italiano come indipendente per il Partito Repubblicano Italiano fra il 1983 e il 1987.