Joselita Gaiardi, 48 anni residente a Villacampagna
Soncino, 14 novembre 2018 - Era quasi arrivata a casa ma in quell’ultima curva qualcosa è andato storto. Forse una distrazione, forse la stanchezza. La sua auto, una Bmw, è uscita di strada e lei è morta nel pauroso incidente. Il sinistro fatale è avvenuto poco dopo le 20 di lunedì sera in territorio di Gallignano e a lungo l’identità della vittima è rimasta sconosciuta. Solo dopo le 23 alla deceduta è stato dato un nome. Si tratta di Joselita Gaiardi, 48 anni residente a Villacampagna, frazione di Soncino, gruppo di case che sorgono subito dopo Genivolta.
La donna viveva da sola, in un’abitazione vicino ai suoi anziani genitori e aveva due figli, entrambi maggiorenni. Un testimone ha visto l’incidente e ha chiamato subito i soccorsi. Secondo la ricostruzione di questa persona, la donna stava viaggiando verso Soncino e proveniva da Soresina, quando è arrivata in prossimità della curva. L’auto è andata dritta. È finita nel campo e ha proseguito la sua corsa fin tanto che la donna al volante ha tentato una manovra per rientrare in strada. Purtroppo la Bmw quando è salita sulla riva che divide il campo dalla provinciale, si è impennata e anziché riprendere la via, si è ribaltata, capottando varie volte sull’asfalto. Mentre la vettura si ribaltava, la guidatrice è stata sbalzata dal suo posto fuori dall’auto ed è finita sull’asfalto. Sul posto sono arrivate in breve un’auto medica e un’ambulanza della Croce rossa. Il personale di soccorso si è subito occupato della donna, ma per lei non c’era più nulla da fare: era morta sul colpo.
In breve a Genivolta sono arrivati anche i vigili del fuoco e una pattuglia di carabinieri della stazione di Soresina. Il traffico è stato fermato per qualche tempo, per dare la possibilità di effettuare le indagini in merito al sinistro e poi di spostare la vettura e il corpo della vittima, rimasto sull’asfalto. La notizia della morte della Gaiardi ha scosso Soncino, negli ultimi giorni toccato da lutti di persone note. In particolare la madre della vittima è conosciuta in quanto si occupa del monumento dei caduti nel Borgo.