Scomparsa a Crema, Garofano si mette subito al lavoro

Arruolato dalla famiglia Beccalli, l’ex comandante del Ris di Parma domani in città per un sopralluogo

Luciano Garofano

Luciano Garofano

Crema (Cremona), 4 settembre 2020 - Caccia alle prove per la morte di Sabrina Beccalli, la 39enne scomparsa il giorno di Ferragosto. Consegnata la consulenza ai tre professionisti, il medico legale Cristina Cattaneo, l’antropologa Debora Mazzarelli e il tossicologo Domenico di Candia e inizio dei lavori lunedì prossimo, da altre parti non si sta a guardare. Domani a Crema arriva l’ex capo dei Ris di Parma, il generale Luciano Garofano che, con l’avvocato Antonino Andronico, eseguirà un giro di ispezione sui luoghi che hanno caratterizzato la vicenda, già scandagliati ieri da ben due troupe televisive. Con Garofano ci dovrebbe essere anche l’ex brigadiere del Ris Edy Sanson, suo collaboratore. Indagini sulla famosa mandibola trovata nell’auto bruciata di Sabrina, “dimenticata“ in un primo sopralluogo, con un’altra trentina di ossa (o ossi…) su cui i consulenti eseguiranno l’esame del Dna per sapere in primis se si tratta di Sabrina Beccalli, bruciata insieme all’auto come sostiene Alessandro Pasini, in carcere a Monza con l’accusa di omicidio della donna e della soppressione del cadavere, oppure sono ossi di un cane. 

Le indagini sulla mandibola saranno eseguite anche confrontando una panoramica della bocca di Sabrina, eseguita una decina di anni fa in uno studio dentistico. Sembra però che dieci anni siano un periodo di tempo piuttosto lungo e possano inficiare le indagini. Tuttavia, il Dna dovrebbe essere più che sufficiente. Niente visita in carcere per l’avvocato Paolo Sperolini che aveva in programma di andare a parlare con il suo assistito Alessandro Pasini, ma che ha dovuto rinviare il colloquio alla prossima settimana. L’uomo non ha mai confessato, ma ha sostenuto che Sabrina sia morta per overdose e che lui, preso dal panico, abbia deciso di bruciare il corpo con l’auto e di far saltare in aria l’appartamento per cancellare le prove. Intanto in questi giorni dovrebbero emergere alcune novità dall’esame dei due cellulari. Quello di Sabrina Beccalli, recuperato casualmente in una pozzanghera il 24 giugno e quello di Alessandro Pasini, di cui lo stesso ha fornito il codice d’accesso, ma da cui Pasini ha in precedenza aveva cancellato gli ultimi quattro giorni di conversazioni.