Prof trovato morto a Crema, il padre di Mauro non cede: "Archiviazione? Io andrò avanti"

Caso Pamiro, dai rilievi nella villetta nessuna luce sui sospetti di omicidio

Mauro Pamiro è morto due anni fa

Mauro Pamiro è morto due anni fa

Crema (Cremona) - «L’avevo detto prima, lo ribadisco adesso: missione impossibile". Parla Franco Pamiro, padre di Mauro, il professore trovato morto a Crema il 29 giugno 2020, per nulla sorpreso dal risultato dell’esame delle 13 tracce biologiche che il luminol ha rilevato nella villetta a schiera dove Mauro abitava con la moglie Debora Stella, in via Biondini. Esame, è importante dirlo, eseguito 25 mesi dopo il ritrovamento del cadavere del figlio nel cantiere di via Don Mazzolari. "Pur non avendo facoltà divinatorie, avevo già dichiarato, prima che iniziasse il test, che non avrebbero trovato nulla. Avevo paragonato l’indagine al risultato ottenibile da una perquisizione che fosse stata notificata a un sospettato due mesi prima. Indagini di quel genere devono essere fatte al momento, non dopo due anni che la moglie Debora, indagata per omicidio come atto dovuto, vive nell’appartamento".

Amareggiato ma non sorpreso, il padre del professore comunque non si dà ancora per vinto. "Troppo tardi l’ispezione dell’auto e troppo tardi quella della casa – continua – e troppo tardi anche per indagare su nuove teorie. Ormai le telecamere non hanno più le immagini di due anni fa. Si doveva fare tutto subito. Adesso è passato troppo tempo". Dove si deve cercare? "Una ipotesi che resta in piedi è che Mauro sia caduto o sia stato buttato dalla finestra del suo studio. Cadendo ha picchiato la schiena, rompendosela, sulla ringhiera in ferro. Poi ha battuto la fronte su una fioriera che ha quattro bulloni a punta sui lati. Uno di questi ha provocato la ferita alla testa. Inoltre ha sbattuto il braccio sinistro su una rete e se si guarda si vede il segno della rete sul braccio. Per combinazione la fioriera è sparita, la scala è stata pulita nella sua parte inferiore, dove potrebbe essere caduto Mauro e il tombino sottostante, dove avrebbe potuto esserci del sangue, risulta pulito a metà, proprio in corrispondenza della scala". Adesso verrà chiesta l’archiviazione dell’indagine. Cosa farà Franco? "Mi sono consultato con l’avvocato. Attendiamo gli eventi, ma di certo non lasciamo perdere. Se ci sarà archiviazione nei confronti di Debora, chiederemo di procedere contro ignoti".