Porta in tivù l’alloggio con la muffa. E a Crema esplode il caso

L’inquilina va in tivù e denuncia l’inerzia di Comune e Aler nei suoi confronti per la casa che abita, dove regna l’umidità, tanto da trovare acqua nei cassetti. E si scatena il putiferio. La protagonista è Rosa Amoruso, quattro figli, due dei quali disabili, e un marito. Da un anno a questa parte, secondo quanto lei stessa ha raccontato giovedì nel programma Pomeriggio 5 all’inviata, la famiglia è in lotta con infiltrazioni e muffa, documentate non solo a favore di telecamera ma anche con fotografie.

La Amoruso, stanca di chiedere un intervento che non arriva mai, ha deciso di chiamare la tivù e il caso è esploso. Risposta piccata dal Comune: "Il 3 e il 10 febbraio la posa nell’alloggio di un termoigrometro, al fine di determinare la situazione ambientale. Non era stato possibile farlo prima a causa delle condizioni di isolamento fiduciario di alcuni componenti del nucleo familiare. È stato programmato un intervento nella prossima stagione primaverile per realizzare delle contro-pareti in muratura. Mercoledì poi, un tecnico ha chiesto di entrare in casa ma non gli è stato possibile".

Replica dell’interessata: "Lavoriamo dalle 7 alle 17 e in queste ore non c’è a casa nessuno: per questo il tecnico non ha potuto entrare". Conclusione del sindaco Stefania Bonaldi: "Non sarà col ricorso ai media che l’inquilina otterrà più attenzioni di quelle che già ha".

P.G.R.