Cremona, uccide moglie e bimbo con mannaia. E' semi infermo di mente: 20 anni di carcere

Condanna in abbreviato, il pm aveva chiesto l’ergastolo

Omicidio a Cremona: l'ambulanza e i carabinieri sul luogo della tragedia (Ansa)

Omicidio a Cremona: l'ambulanza e i carabinieri sul luogo della tragedia (Ansa)

Cremona, 15 marzo 2019 -  Ha massacrato a colpi di mannaia la moglie e un bambino di tre anni, ospite in casa, entrambi suoi connazionali. Wu Yongin, cinese di 52 anni, è stato condannato in abbreviato a 20 anni di reclusione dal gup del tribunale di Cremona, Elisa Mombelli. Le vittime erano state Chen Aizhu, 46 anni, e il piccolo Wen Jun Ye. Il pubblico ministero Ilaria Prette aveva chiesto l’ergastolo. La pena è stata quella chiesta dal difensore Luca Curatti. Equivalenza dell’attenuante della semi-infermità mentale (riconosciuta dal perito, lo psichiatra Cesare Piccinini) alle tre aggravanti contestate: crudeltà, futili motivi, omicidio del coniuge. Sono 25 anni a cui aggiungere 5 anni per la continuazione, cioè l’omicidio del bambino. Si arriva così a 30 anni, da cui scalarne 10 per la riduzione di un terzo legata al rito abbreviato.

L'uomo è stato condannato anche a risarcire con 270mila euro la figlia e con 320 il figlio minore, un ragazzo oggi quattordicenne. Ai genitori del bambino ucciso andrà un risarcimento di 349.200 euro a testa. È una mattinata di follia, furia, violenza bestiale quella che ha per teatro un alloggio al terzo piano di un condominio Aler, in via Fatebenefratelli a Cremona. Wu e la moglie sono entrambi disoccupati.  L’uomo percepisce la pensione di invalidità e viene seguito dai servizi sociali perché in passato ha tentato il suicidio gettandosi da una finestra. Da tempo fra i coniugi si susseguono i liti per la gestione del denaro, per la cura del figlio più piccolo. Dopo l’arresto, l’omicida dichiara che l’ennesima discussione è scaturita perché la moglie non era andata al consolato a Milano per il rinnovo del passaporto nei termini previsti.

Fino al rancore all’odio. In preda a un raptus, Wu Yongin si arma di mannaia e compie un massacro. Rincorre la moglie per tutta la casa, dalla camera da letto alla cucina, la finisce sul balcone. È ancora intento a colpirla quando percepisce la presenza del bambino in un’altra stanza. Una coppia di amici cinesi lo ha affidato alla donna per potersi recare al lavoro. Wu si avventa su di lui. All’arrivo dei soccorritori il piccolo è ancora vivo. Muore dopo il ricovero in ospedale.