Cremona, il Museo Diocesano prende forma

Ci saranno anche un ristorante e una caffetteria

Nel dicembre scorso la facciata è stata spacchettata

Nel dicembre scorso la facciata è stata spacchettata

Cremona, 15 febbraio 2021 - Nel museo diocesano ci sarà spazio anche per un ristorante, una caffetteria e una “locanda". Va sempre più prendendo forma il progetto della realizzazione del Museo diocesano, dove saranno accolti alcuni pezzi tra i più preziosi che sono conservati attualmente nelle varie parrocchie della diocesi. Intorno al Duomo di Cremona sorgerà così un nuovo Polo museale che comprenderà la Cattedrale, il Museo verticale del Torrazzo, il Battistero e il nascente Museo diocesano all’interno dell’episcopio. 

Proprio qui, nell’area dell’edificio che in passato ha ospitato gli uffici, oggi trasferiti, della cooperativa Cittanova e dell’agenzia ProfiloTour, si ricaverà lo spazio da destinare a una sala ristorante con cucina, a una locanda e alla caffetteria del museo. A darne notizia lo stesso sito della Diocesi di Cremona. “L’obiettivo è quello di riqualificare un’altra parte del palazzo vescovile, completando l’offerta di accoglienza del Museo diocesano con una zona appositamente dedicata alla ricettività dei turisti e dei visitatori che potranno accedere direttamente al termine della conclusione del percorso espositivo”, ha sottolineato don Gianluca Gaiardi, responsabile dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici.

La gestione di questa attività di ristoro sarà affidata a una cooperativa specializzata nel dare lavoro a giovani che vivono situazioni di disagio e difficoltà. “Potranno dunque lavorare soggetti provenienti dal mondo delle nostre cooperative – spiega Cristiano Beltrami di Caritas Cremonese – inserite in percorsi di recupero o con una loro residualità lavorativa importante. Grazie alla cooperativa Carità e lavoro da oltre vent’anni ci occupiamo di inserimenti in diversi settori come la ristorazione o la produzione, senza dimenticare il coinvolgimento dei privati e la promozione della produzione locale”. Il progetto è stato reso possibile da un finanziamento ottenuto dalla Diocesi attraverso la partecipazione al bando “Beni aperti 2018” di Fondazione Cariplo.