Crema, caso Pamiro: depositate le perizie su Dna e tracce di sangue

L’insegnante e musicista è stato trovato cadavere la mattina del 29 giugno di due anni fa

Il professore e musicista Mauro Pamiro aveva 44 anni

Il professore e musicista Mauro Pamiro aveva 44 anni

Crema (Cremona) -  Un punto fermo, importante, nell’enigma della morte di Mauro Pamiro (foto) , l’insegnante e musicista di Crema trovato cadavere la mattina del 29 giugno di due anni fa, nel cantiere di una casa in costruzione in via Don Mazzolari. Il biologo forense Pasquale Linarello e il chimico forense Oscar Ghizzoni, periti nominati dal gip di Cremona, Giulia Masci, hanno depositato la relazione con le loro conclusioni. Due i quesiti a cui erano chiamati a rispondere. Se sul frammento di tegola trovato accanto al capo del morto ci fossero "impronte o dna di soggetti diversi da Mauro Pamiro". Se nell’appartamento dove Pamiro viveva con la moglie Debora Stella (iscritta come atto dovuto nel registro degli indagati per omicidio volontario) e sulla Citroen in uso alla donna il test del Luminol facesse emergere "tracce riconducibili a un’eventuale azione violenta" ai danni di Pamiro e in caso affermativo "se vi siano impronte, tracce ematiche o comunque biologiche, tempo e modalità di deposizione delle stesse, se è possibile dire a chi appartengano".

Finora esito negativo dagli esami. Era stata analizzata una macchia scura trovata sul sedile posteriore: non si trattava di sangue ma di materiale biologico e che il codice genetico non era compatibile con quello di Pamiro. Nessuna presenza di sangue nell’alloggio di via Biondini occupato dai coniugi Pamiro. Le indagini, effettuate al buio, con il Luminol, avevano interessato le uscite dall’abitazione e dal garage, le scale interne, i pavimenti e l’esterno ovest della villetta, dove Franco Pamiro, padre di Mauro, aveva ipotizzato che il figlio avrebbe potuto essere caduto. Quindi niente sangue sulla scena del "giallo" cremasco.