Informatica all'università di Crema, addio imminente

Il corso di Laurea lascerà la città nel 2020. Nessuna deroga

Informatica lascia l'università di Crema

Informatica lascia l'università di Crema

Crema, 15 marzo 2018 - Informatica addio, questione di giorni. Ieri si è svolta a Milano una riunione tra i rappresentanti di varie associazioni cremasche, capitanati dalla sindaca Stefania Bonaldi, e il rettore dell’università Statale Gianluca Vago. Il tema era quello di cercare di mantenere fino alla fine del contratto, che scade nel 2020, tutti e tre gli anni di corso di laurea in informatica.

«Il rettore non se l’è sentita di prendersi in carico la decisione – ha detto il direttore dell’università di Crema, Nello Scarabottolo – perché il suo mandato scade a breve e il suo successore diventerà operativo solo a ottobre. Ma serve una decisione in tempi brevi perché gli studenti devono sapere dove andare a iscriversi. Quindi, la decisione se mantenere il primo anno a Crema o meno sarà presa nei prossimi giorni dal Senato accademico, convocato a breve e dal Cda, che si riunisce il 25 marzo». Ma il problema non sembra essere solo quello di dove iscriversi per il primo anno, ma piuttosto si tratta di capire come mantenere una facoltà università a Crema. Quindi, ecco la proposta di lauree professionalizzanti, come quelle in cosmesi, in meccanica e meccatronica che potrebbero dare un nuovo sbocco alla sede di Crema.

Sempre esplicito il direttore: «In questo momento è facile capire che se il corso di sicurezza informatica resta a Crema attirerà un numero di studenti senz’altro inferiore al numero degli interessati qualora il corso si tenga a Milano. Ritengo che adesso sia necessario trovare un interlocutore esterno all’università che sappia attirare l’attenzione e proporre qualcosa di interessante. Solo in questo caso sarà possibile ravvivare la collaborazione con la Statale». In merito al trasferimento degli uffici in via Celoria, il programma sarà rispettato e i presunti ritardi che avrebbero potuto giocare a favore di Crema sembra che non abbiano luogo. I tempi parlano di una sede pronta entro luglio. Inoltre, anche la protesta dei professori che non vogliono spostarsi nella nuova sede sembra destinata a non avere successo. «Non ci sarà alcun problema a continuare i corsi di Informatica a Crema – conclude Scarabottolo – ma che la facoltà chiuda nel 2020 dopo aver avviato solo l’ultimo anno o tutti e tre gli anni di corso, mi sembra faccia ben poca differenza. Informatica andrà a Milano e Crema deve proporre qualcosa di diverso e di attraente».