Incidente con un tir nel Bresciano: muore ventiduenne di Soresina

Riccardo Parmigiani stava andando al lavoro in un caseificio. Lo schianto è avvenuto alle 5 di mattina sulla Provinciale 11

Lo scontro sulla Provinciale 11

Lo scontro sulla Provinciale 11

Soresina (Cremona) -  Un terribile incidente ha portato via la vita di un 20enne di Soresina, Riccardo Parmigiani, che stava andando al lavoro nel caseificio bresciano Zani di San Gervasio, stabilimento di Cigole. L’incidente avvenuto alle 5 di mattina in territorio di San Gervasio, sulla Provinciale 11, ha visto l’auto del ragazzo andare a schiantarsi contro un Tir. I due mezzi, a causa dell’urto, sono finiti fuoristrada. Mentre l’autista del camion è uscito illeso dal sinistro, il giovane cremonese ha riportato danni tali da provocarne il decesso.

Sul posto automedica e ambulanza della Croce Bianca. Il dottore ha visto che il ragazzo era inanimato e, mentre gli portava le prime cure, ha fatto chiamare un’eliambulanza che si è alzata dagli Spedali riuniti di Brescia per atterrare pochi minuti dopo nei pressi dell’incidente. Tutto inutile, purtroppo. Sul posto anche i carabinieri di Gambara e Pontevico, oltre a quelli di Verolanuova, gli agenti della Polstrada e i vigili del fuoco di Brescia per i rilievi del sinistro e la messa in sicurezza dei mezzi incidentati. La strada è rimasta chiusa per oltre un’ora.

Non improbabile, vista l’ora, che la causa dell’incidente sia da ricercarsi in un colpo di sonno che ha fatto chiudere gli occhi a Riccardo, causando l’irreparabile. Incredulità e desolazione sono i sentimenti che hanno attraversato Soresina e i luoghi e le persone che conoscevano la giovanissima vittima. Riccardo Parmigiani si era diplomato all’istituto Caseario di Pandino, dove il suo ricordo è vivissimo. Studente appassionato, Riccardo era persona di riferimento in classe e in laboratorio. Terminati gli studi, aveva trovato subito impiego come casaro nel caseificio bresciano, dove andava tutti in giorni con la propria auto. Amava la velocità e gli piacevano i motori, ma non disdegnava la bicicletta, passione ereditata dal padre Giuseppe. Riccardo era attivo in città, frequentava la parrocchia, era cresciuto all’oratorio dove lascia molto sgomento tra i tanti amici.

Anche il sindaco Diego Vairani si è mostrato sgomento e incredulo per la tristissima notizia e ha comunicato la propria vicinanza e quella dell’Amministrazione alla famiglia. Al momento la data dei funerali non è ancora stata decisa e con ogni probabilità sarà stabilita nella giornata odierna, quando il magistrato darà l’ordine di restituire la salma ai parenti.