All'ospedale di Cremona il primo intervento di endoscopia endonasale

Alla paziente, una donna di 65 anni, è stato rimosso un tumore benigno

L'equipe al lavoro

L'equipe al lavoro

Cremona, 10 gennaio 2020 - All’ospedale di Cremona si pratica l’endoscopia endonasale. Il primo intervento è stato eseguito dall’equipe di Neurochirurgia diretta da Antonio Fioravanti. La paziente è una donna di 65 anni, alla quale è stato rimosso un macroadenoma dell'ipofisi di circa 3 cm.

Si tratta di un tumore benigno della ghiandola ipofisaria che può produrre ormoni, causando sindromi patologiche debilitanti come il Morbo di Cushing o l’acromeglia, oppure può portare a un difetto visivo fino alla cecità. “L'intervento si è svolto in anestesia generale – spiega Fioravanti con tecnica endoscopica endonasale: attraverso la narice, con una telecamera, si raggiunge la zona "sellare" dove si trova il tumore. Grazie ad un canale di lavoro si introducono delle micropinze e degli aspiratori per asportare la lesione. L’equipe in genere è formata da professionisti esperti, in quanto vi è la necessità di una manualità e di una conoscenza anatomica endoscopica specifica. In questo caso, con me in sala operatoria c’era un’equipe multidisciplinare composta da Laura Milanese (Neurochirurgia ASST Cremona) Elena Grappa, (Responsabile Neuroanestesia ASST Cremona) e il personale infermieristico di sala Erica Maestri, Silvia Mazzoni e Ambra Zorza. L’intervento si è svolto in collaborazione con due colleghi neurochirurghi dell’ASST di Brescia, Marco Fontanella e Francesco Doglietto”. L’endoscopia endonasale è una tecnica mini-invasiva che può essere utilizzata per la maggior parte di queste lesioni; è praticata in molti centri di neurochirurgia/otorino in Italia, ora anche a Cremona.

“Fra l’altro – precisa Fioravanti - con l’arrivo del dottor Luca Pianta (Direttore dell’UO di Otorino) l’applicazione di tale metodica potrà essere ulteriormente sviluppata con indubbi vantaggi per i pazienti, ad esempio: la rapida mobilizzazione e la guarigione, la riduzione dei tempi chirurgici e niente cicatrici. La Signora operata nel nostro ospedale è stata dimessa dopo tre giorni dall'intervento, in perfetto benessere”. La Neurochirurgia cremonese nel 2019 ha registrato un incremento significativo del numero di ricoveri - passato da 680 del 2018 a 778 - rendendo necessario l’ampliamento degli spazi fruiti dal reparto. Un dato che attesta anche il trattamento di un numero maggiore di pazienti oncologici con patologie cerebrali (diversi livelli di complessità). Oltre alla grande professionalità degli operatori, indiscusso punto di forza della Neurochirurgia è l’introduzione di metodiche d’avanguardia come la “chirurgia da sveglio” e la “chirurgia guidata con fluorescenza” , praticate in pochi centri in Italia.