Discarica abusiva, recuperati 400 chili di rifiuti

Ennesimo caso lungo la Paullese. I sindaci incalzano la Provincia:. "Servono fototrappole e sanzioni"

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Quattrocento chili. È il totale dei rifiuti abbandonati lungo i sedici chilometri di Paullese da Crema a Spino d’Adda e ritorno. Certo, quanto trovato e portato via dagli uomini di Linea gestione, che da oltre tre anni mensilmente ripuliscono la statale dai frutti della maleducazione di pochi, è esattamente la metà di quello trovato ai primi marzo, quando furono 800 i chili di immondizia recuperati. Ma è sempre un quantitativo ragguardevole che trova solo tre volte nell’ultimo anno una quantità superiore recuperata. E non c’è verso di far smettere un fenomeno che ha dell’incredibile, in quanto sarebbe sufficiente piazzare foto trappola che catturino le targhe delle vetture che si fermano e lasciano i rifiuti, multare pesantemente e con dovizia di notizie chi continua a sporcare la strada di tutti per vedere il fenomeno ridimensionarsi grandemente. O, per lo meno, per ripagarsi tutti o in parte quei 10mila euro che ogni anno sei sindaci dei paesi nei territori dei quali è tracciata la Paullese (Crema, Bagnolo, Vaiano, Monte Cremasco, Dovera, Spino d’Adda) sono costretti a sborsare (divisi per il numero di abitanti).

"Sì, sarebbe opportuno – dice Giuseppe Lupo Stanghellini, avvocato e sindaco di Monte Cremasco – cercare di stroncare questo brutto fenomeno, magari con le fototrappola. Ma non tocca a noi metterle perché è compito della Provincia. Alla quale, peraltro, andrebbero i proventi delle multe". Con la paura delle sanzioni, di certo il fenomeno diminuirebbe. Chi, invece, non aderisce è Palazzo Pignano. "Noi non abbiamo piazzole di sosta della Paullese – dice il primo cittadino Rosolino Bertoni – sul nostro territorio e, come tale, abbiano ritenuto di non partecipare alle spese".Piergiorgio Ruggeri