Crema, prof trovato morto in cantiere: i punti dell’autopsia

L’esito delle consulenze medico-legale e tossicologica. Pamiro caduto e sul corpo "nessuna lesione riconducibile all’azione di terzi"

Mauro Pamiro

Mauro Pamiro

Crema, 6 ottobre 2020 - Mauro Pamiro ( foto ), l’insegnante e musicista di Crema trovato cadavere in un cantiere la mattina del 29 giugno, è morto per gli effetti di un violento impatto con il suolo dopo essere precipitato dall’alto. Morto suicida oppure per una caduta accidentale. Era solo e sotto l’effetto di cannabis. Sono raccolte in cinquanta pagine le conclusioni delle consulenze medico-legale e chimico-tossicologica affidate dal pm di Cremona, Davide Rocco, al medico legale Elena Invernizzi e alla tossicologa forense Claudia Vignali.

"La lesione vertebrale produttiva del decesso, di natura certamente traumatica, si verifica per violentissima distrazione del rachide, con suo rovinoso impatto contro un piano di arresto rigido, quale il suolo; il meccanismo lesivo è tipico della precipitazione dall’alto, in cui la distrazione del rachide in caduta e la componente di velocità impressa al corpo durante la stessa realizzano una violenza al suolo esponenziale, producendo lesioni da impatto sia scheletriche che viscerali quali quelle osservate". Il corpo era supino ai piedi di una villetta in costruzione, alta 7,50 metri.

Per i consulenti della procura cremonese "l’edificio in costruzione del cantiere in cui il corpo è stato ritrovato ha altezza coerente con il meccanismo lesivo produttivo del decesso". Sul punto, va osservato che Pamiro non avrebbe potuto raggiungere il tetto, per il quale non c’erano scale e che era protetta da un parasalto. Il decesso "intervenne nell’arco di brevissimi istanti dopo il verificarsi delle lesioni. Il professore era solo. "Non sono state riscontrate sul corpo di Pamiro lesioni che potessero ricondurre con certezza all’azione di terzi, quali segni di pugni, graffi, di afferramento, costrizione del collo ecc.". Le analisi del sangue hanno fatto emergere la presenza di cannabinoidi. Quelle del campione di capelli "hanno documentato un consumo regolare di cannabis negli ultimi sei mesi di vita". E, secondo le analisi, la cannabis è stata consumata poco prima della morte. Quindi "è possibile affermare che Mauro Pamiro al momento del decesso risentisse degli effetti della cannabis, droga assunta in epoca prossima al decesso". Da qui la conclusione: "Si ritiene che l’evento traumatico che ha determinato il decesso possa essere ascrivibile ad un gesto di natura suicidaria, ovvero accidentale".