Crema, Ancorotti sulla coop in fallimento: cercherò di salvare i dipendenti

L’imprenditore da New York: chiederò alle aziende che lavorano con me di trovare posto per loro

L’imprenditore Renato Ancorotti ha un’azienda cosmetica con 350 operai

L’imprenditore Renato Ancorotti ha un’azienda cosmetica con 350 operai

Crema (Cremona), 2 febbraio 2020 - Scende in campo Renato Ancorotti, creatore della Ancorotti cosmetics, tra le aziende più importanti del settore con oltre 100 milioni di fatturato nell’ultimo anno e 350 dipendenti. Il manager cremasco da New York ha letto sul nostro giornale la notizia del fallimento della cooperativa sociale “La Tela” e ha deciso di intervenire. "Conosco la cooperativa e le ho dato anche commesse. Adesso mi dicono che fallirà e che ci sono 80 persone che perderanno il lavoro. Mi impegnerò nei prossimi giorni perché le aziende che lavorano per me possano trovare qualche posto per queste persone". Ancorotti non si vuole sbilanciare né fare promesse, ma quando un manager del suo calibro si muove, di certo ci saranno risultati, anche in un periodo che non è molto favorevole.

"È vero – riprende Ancorotti – nel momento attuale si nota un po’ di calo che investe soprattutto le cooperative. Ma ritengo che sarà possibile dare una mano". Intanto si attende il 10 febbraio, quando Teresio e Andrea Ghiozzi, responsabili della cooperativa, si confronteranno con i dipendenti e i sindacati. In quella data con ogni probabilità ci sarà il licenziamento coatto di tutti gli 80 dipendenti. Ma quel che interessa è come e in che tempi i responsabili intendono rientrare dal debito che li sta opprimendo. La Tela non ha pagato gli ultimi quattro mesi di contribuzione ai suoi dipendenti, che avanzano anche una mensilità e mezza tredicesima da saldare. La proprietà ha più volte dato assicurazione su questo punto, ma ci sono perplessità.

Al momento sembra che nessuno sia in grado di quantificare l’ammontare della situazione debitoria, ma non si sbaglia se la si fissa da 200 a 250mila euro. C’è anche da dire che i titolari vengono da un’esperienza negativa che nel 2012 li ha visti chiudere una prima cooperativa, “L’alternativa”, per passare nel giro di pochi mesi all’apertura della “Tela” e che oggi pare che le stesse persone abbiano già fondato una nuova cooperativa che si chiama “L’araba fenice”. Situazioni che lasciano parecchie perplessità anche se l’interessamento di Ancorotti porta un po’ di sereno.