Coronavirus, nelle Rsa un’ondata di decessi

A Crema nello scorso mese di marzo si è registrato il 20% di morti fra gli anziani ospiti delle case di riposo

Rsa (foto generica)

Rsa (foto generica)

Crema, 10 aprile 2020 - Oltre il 20% degli ospiti delle Rsa del Cremasco è deceduto a marzo. Questa la statistica riguardo ai morti registrati nelle Rsa. Nelle residenze per anziani prese in considerazione, 5 su 7 hanno denunciato un consistente aumento del numero dei deceduti. Non essendo stati eseguiti i tamponi sui morti, non è possibile attribuire le vittime all’infezione da Coronavirus, ma non è possibile neppure il contrario. L’unica cosa certa è che su circa 600 ospiti, ben 130 sono morti. I numeri più elevati si registrano al Caimi di Vailate, dove su 62 ospiti, 29 sono morti nello scorso mese. Segue la Casalbergo di Crema, dove i decessi sono stati 64 su circa 270 ospiti.

Sono 15 i deceduti all’Ospedale dei poveri di Pandino, dove ci sono 103 residenti, mentre nella nuova struttura Sereni orizzonti di Fiesco, con 45 posti, si sono verificati 8 decessi. Infine, a Trigolo, nella struttura Milanesi e Frosi, 120 posti i decessi sono stati 14. C’è da sottolineare invece, come nelle strutture per anziani di Capralba e di Romanengo non ci siano state variazioni nel numero di defunti, anno su anno. Infine, una struttura che ospita le suore anziane e bisognose di cura, la S. Maria di Rivolta delle suore adoratrici ha avuto 9 decessi su una quarantina di suore. L’anomalo numero di scomparse ha portato a cercare le sue cause. Sono stati presentati alcuni esposti perché si indaghi sul comportamento che si è tenuto nelle varie strutture. C’è il sospetto che il tardivo utilizzo dei dispositivi di protezione individuale abbia favorito il contagio e che, in alcune strutture, il mancato isolamento dei malati abbia contribuito al propagarsi dell’infezione.