Coronavirus, nel Cremonese impennata di contagi e morti nelle case di riposo

Nel Cremonese 341 casi in più, nel Lodigiano 96, nel Pavese 89 Pronto per stasera l’ospedale da campo e oggi arrivano i medici cubani

I sanitari sono al limite delle forze

I sanitari sono al limite delle forze

Crema, 22 marzo 2020 - L’ospedale da campo sarà pronto entro questa sera e disponibile ad accogliere trenta pazienti e con tre posti in terapia intensiva. Intanto i medici cubani arrivano oggi alle 18.30 a Malpensa e saranno portati a Crema lunedì mattina, dove saranno immediatamente operativi. Finiscono qui le belle notizie, in quanto ieri si è registrata un’impennata di nuovi casi, con ben 341 positivi in più. La percentuale di crescita è del 12.5%, tre volte superiore a quella registrata negli ultimi giorni. In leggero aumento anche Lodi, che vede 96 positivi in più (+6%) e Pavia, con 89 positivi in più (+8.1%).

A Crema c’è preoccupazione per l’elevato numero di morti che si registrano nelle strutture per gli anziani. "Saranno una cinquantina i decessi nelle strutture del Cremasco – dice Daniele Gramignoli della Cisl – e siamo preoccupati anche per il personale. Chiediamo da tempo di eseguire i tamponi per capire chi è positivo o meno, ma non veniamo ascoltati. Inoltre dobbiamo denunciare i ritardi con i quali sono stati forniti i dispositivi di protezione individuale. Infine, ci sono disparità di protocollo tra una struttura e l’altra. Per esempio, al Vezzoli di Romanengo i parenti possono andare a visitare i propri cari, sia pur protetti per evitare di portare il contagio, mentre in altre strutture da un mese gli ospiti non possono ricevere visite. È una situazione molto difficile. Per quanto riguarda i dpi siamo di fronte a una situazione complessa perché c’è un’azienda in grado di fornire mascherine e camici per tutti, ma ogni struttura ragiona per sé e sin qui non è stato possibile fare un ordine unico".

Intanto l’allarme suona forte e chiaro. A Bagnolo Cremasco ieri mattina per due ore il sindaco Paolo Aiolfi con il vigile Giovanni Ricci ha girato in auto il paese e con un altoparlante ha chiesto agli abitanti di restare in casa, mentre i controlli si susseguono. Ii carabinieri questa settimana hanno controllato 650 persone e ne hanno denunciate 76 perché fuori casa senza motivo valido.