Consorzio.it compra Scrp: i comuni dissidenti rientrano

Per chiudere la contesa agli otto centri fuoriusciti saranno dati tre milioni di euro

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Miracolo! I sindaci dissidenti non sono più dissidenti. Merito di Bruno Garatti che, arrivato da Vipiteno (Bolzano) qualche mese fa per gestire la patata bollente, nominato amministratore delegato di Consorzio.it, porta a casa il risultato al primo colpo. Riunione martedì sera dei sindaci di Scrp (Società Cremasca Reti e Patrimonio), senza gli otto dissidenti (Arcari, Cristiani, Polla, Gallina, Bertoni, Grassi, Marani e Barbati, tre di loro cambiati dopo le ultime elezioni – Ticengo, Casaletto di Sopra e Palazzo Pignano -, ma contestazione sulla gestione confermata dai nuovi eletti) ed ecco l’accordo: gli otto comuni rientrano non in Scrp, che va in liquidazione, ma in Consorzio.it, che acquisisce la società. Tutto questo però dopo aver percepito quanto da loro richiesto all’epoca del gran rifiuto, cioè dietro il versamento, in base alle quote di ciascuno, di tre milioni di euro. Soldi che saranno versati da Scrp senza colpo ferire, con il solo vantaggio di non pagare gli interessi accumulatisi in questi tre anni di lotta. Poca cosa se si pensa al vantaggio di non dover aspettare altri anni che il tribunale si pronunci sul ricorso messo in piedi da Scrp per tirarla ulteriormente per le lunghe, dopo che un lodo arbitrale aveva dato ragione ai dissidenti e ordinato di liquidarli.

L’adesione a Consorzio.it però costerà agli otto comuni in totale 500mila euro ma, proprio grazie al versamento, riceveranno in toto il 2.5% di azioni della nuova società. Tutto finito con l’annuncio ufficiale e, finalmente, via libera per la liquidazione di Scrp, gestita dal liquidatore Giuseppe Soffiantini, che ormai da tempo è un carrozzone inutile che vede solo spese e nessun introito.

P.G.R.