Cacciatore sorpreso dagli agenti: abbatteva uccelli migratori. Rischia multa da 5mila euro

La polizia provinciale ferma un sessantenne. Utilizzava richiami vietati

Gli uccelli uccisi e il fucile sequestrato

Gli uccelli uccisi e il fucile sequestrato

Castelvisconti (Cremona), 20 ottobre 2020 - Rischia una multa di cinquemila euro il cacciatore sessantenne che domenica, è stato sorpreso dalla Polizia Provinciale di Cremona nelle campagne di Castelvisconti, in particolare nell’Atc5, mentre stava abbattendo diversi esemplari di avifauna migratrice. L’uomo era nascosto in una capanno, un appostamento fisso, aveva con sé una gabbietta con all’interno un richiamo vivo, come previsto dalla legge, ma in realtà sotto la stessa si trovava un richiamo acustico elettronico con amplificatore che poteva funzionare con un telecomando. Nel mirino del cacciatore c’era avifauna protetta delle specie Pispola, Spioncello e Migliarino di Palude. Gli agenti del Nucleo Faunistico della Polizia Provinciale hanno seguito le azioni del cacciatore con un monitoraggio a distanza: l’uomo sparava numerosi colpi dal capanno.

Oltre al richiamo elettronico sono stati ritrovati anche diversi esemplari di avifauna colpita: a quel punto nei confronti del cacciatore sono stati intrapresi i previsti provvedimenti penali quali il sequestro del fucile, delle munizioni, dell’avifauna abbattuta e del mezzo vietato nonché la Comunicazione della Notizia di Reato inoltrata alla Procura della Repubblica. In caso di condanna al trasgressore per l’abbattimento di fauna protetta, dalla Legge 157/92 e dalla Convenzione di Berna, verrà comminata una pena che prevede la sospensione della licenza di caccia da 1 a 3 anni, l’arresto da 2 o 8 mesi o il pagamento di un’ammenda da 774 a 2065 euro più fino a 1549 euro per aver utilizzato il richiamo vietato.