Scomparso nel nulla in Turchia, il padre di Alessandro Fiori: non è fuggito

L’uomo di Soncino sparito a Istanbul viaggiava con solo uno zaino

Alessandro Fiori

Alessandro Fiori

Soncino (Cremona), 27 marzo 2018 - Le ore passano velocemente e amplificano il vuoto che pare avere inghiottito nel nulla un uomo in perfetta salute, senza problemi, legato alla sua famiglia. «Purtroppo non ci sono novità: mio figlio è sparito nel nulla»: questo dice, da Istanbul, l’imprenditore Eligio Fiori, il padre di Alessandro, 33 anni, atterrato in Turchia il 12 marzo e scomparso senza lasciare una traccia utile a risolvere il rebus. La polizia lo sta cercando da venerdì, anche il padre Eligio è partito per raggiungere il luogo dell’indagine.

Signor Fiori, che certezze ha in questo momento?

«Una. Mio figlio è partito per la Turchia lunedì 12 marzo, ed è sparito».

Voi, la sua famiglia, sapevate che era partito?

«No, ma non è questo il punto. Alessandro era abituato a partire senza avvertire. Se trovava un viaggio d’occasione, un last minute, partiva, anche perché il ritorno era di lì a poche ore, un paio di giorni al massimo».

Quando avete scoperto che era scomparso?

«Mio figlio ci chiama tutti i giorni. Martedì 13 mi ha mandato un sms di notte. Un messaggino con il quale chiedeva notizie di un suo orologio portato a riparare. Gli ho risposto mercoledì mattina. Poi ho cercato di parlargli, ma il cellulare risultava spento. La cosa era anomala, e con mia moglie ho raggiunto Milano per andare a casa sua. Ma lui non c’era. Abbiamo chiesto ai vicini se l’avessero visto, ma ci hanno risposto che da un paio di giorni non lo incrociavano. L’auto era nel garage».

Come avete scoperto che era partito?

«È stata un’intuizione. Abbiamo chiesto alla banca se Alessandro avesse eseguito qualche transazione e abbiamo scoperto che aveva comprato il biglietto per Ankara in partenza il 12, con un bonifico. A quel punto abbiamo cominciato a cercare in Turchia, ma senza successo. Venerdì sono andato alla polizia di Milano per fare la denuncia, ma c’era troppa coda e me ne sono andato. Ho detto a mia moglie di andare a sporgere denuncia di scomparsa a Soncino e io sono partito per Istanbul, mentre lei è rimasta a casa con l’altro nostro figlio».

Una volta arrivato che cosa ha scoperto?

«Sono stato nel suo albergo. Nella sua stanza abbiamo trovato lo zaino che aveva utilizzato per il viaggio. Subito fuori dall’albergo, nel primo cestino, sono stati rinvenuti il portafoglio vuoto e il cellulare scarico. Erano sotto un cumulo di cartacce».

Suo figlio ha fatto dei prelievi.

«Abbiamo controllato anche questo. I prelievi sono stati eseguiti con il bancomat. Sono piccole spese, Alessandro viaggia sempre con pochi soldi. Ha prelevato il necessario per pagare l’albergo in contanti, non una grossa cifra, visto che aveva intenzione di fermarsi poco. Poi il suo bancomat si è esaurito perché ha raggiunto i tremila euro prelevabili in un mese. Quindi, a quel punto, non aveva più possibilità di ottenere soldi».

Pensa a una rapina o a un rapimento?

«Pensiamo a tutto e a nulla. Sappiamo che adesso è senza soldi e forse è spaventato. Magari si è perso e non sa come comunicare, di sicuro non è fuggito. Abbiamo fatto i giri dei pronto soccorso prima in Italia, poi qui in Turchia, ma senza successo. Le ultime tracce dicono che mercoledì era in un locale vicino all’albergo e lo si vede pagare e uscire. Da quel momento è buio completo. Continuiamo a cercare. E resterò qui fino a che non avremo novità».