Van De Sfroos: "Mi sento più un brigante-cantastorie"

L'artista nei panni di conduttore della trasmissione "Il Mythonauta", tra credenze e misteri sul Lago di Como

Davide Van De Sfroos questa sera, alle 23.05, su Rai Due

Davide Van De Sfroos questa sera, alle 23.05, su Rai Due

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Como - Un Davide Van De Sfroos a caccia di leggende vara questa sera, alle 23.05, su Rai Due “Il Mythonauta”, viaggio in 4 puntate tra credenze e misteri italiani al via dal Lago di Como. "In Rai mi hanno chiesto se avessi idee per un programma televisivo, aspettandosi magari qualche proposta di musica popolare o dialettale… e invece, da appassionato di culti, riti e religioni antiche, mi sono fatto avanti con questo progetto su antropologie e credenze locali" spiega il cantautore laghée, al secolo Davide Bernasconi, 56 anni. È il suo debutto televisivo nei panni di conduttore. "Sì, ma non voglio rubare il posto ad alcuno. ‘Il Mythonauta’, infatti, non è un programma scientifico, solo il viaggio di luoghi misteriosi e delle vicende che li riguardano; storie intrecciate al totem del mito che la gente del luogo si racconta da secoli. Oltre che sul Lago di Como, questo primo ciclo l’abbiamo realizzato nell’Alto Sannio, in Romagna e in Alto Adige". Parliamo della prima puntata. "Sbarco sull’Isola Comacina, che nel XII secolo fu maledetta dal vescovo Vidulfo e rimase disabitata per secoli, poi mi sposto a Torno, dove si trova la cassa chiusa da sette serrature in cui è custodito uno dei chiodi della croce di Cristo, e proseguo verso villa Pliniana, alla scoperta delle sue storie d’amore e di fantasmi". Racconta solo miti dell’antichità? "Nella narrazione miti classici come le creature silvestri dei boschi altoatesini o della Majella si confondono con miti moderni quali Tonino Guerra nella sua Pennabilli o Alfred Hitchock e Gregory Peck di passaggio sulla Comacina. L’Italia è piena di miti e basterebbero solo quelli della Sardegna per riempire cinque puntate (a proposito, Van De Sfroos-Bernasconi ha appena partecipato con Franco Mussida ed altri musicisti ad ‘Animas’, progetto sui canti dell’isola realizzato dall’ex Tazenda Beppe Dettori con l’arpista comasco Raoul Moretti - ndr )". Com’è il conduttore Davide? "Uno che parla fuoricampo e fa domande da curioso ai suoi intervistati senza mai guardare in macchina. Ogni tanto, con cappellaccio e mantello nero, si trasforma in bardo per chiosare i racconti con delle micro-ballate di un minuto. Diciamo una specie di brigante-cantastorie". Qual è il mito laghée a cui è affezionato di più? "Quello delle sette streghe di Torno che ogni venerdì notte si appropriano della barca del ciabattino Fendin per volare in un’altra dimensione. Nell’album ‘Akuaduulza’ ci ho scritto sopra pure una canzone. Da bambino pensavo fosse stata mia zia ad inventarsi la storia, poi invece ho scoperto che è molto antica".