La fuga dai social

La chiusura di pagine Facebook con fake news ripropone il tema della qualità dell'informazione

Milano, 16 maggio 2019 -Le ultime vicende riguardanti la chiusura di pagine Facebook che pubblicavano fake news o notizie offensive e denigratorie riporta al centro dell’attenzione il tema della qualità dell’informazione. Evidentemente, come documentano alcune ricerche, il distacco dai social non è un fenomeno isolato.

Molti utenti li ritengono insicuri e a volte controproducenti per le proprie attività. L’ultimo caso riguarda Unicredit, che chiuderà i profili social per “valorizzare i canali digitali proprietari”.  Nel post del colosso bancario si legge: «Valorizzare i canali digitali proprietari per garantire un dialogo riservato e di alta qualità. In linea con questo impegno, UniCredit annuncia che a partire dal 1° giugno non sarà più su Facebook, Messenger e Instagram». Circa un anno fa, pur lasciando aperto il profilo, UniCredit aveva sospeso le attività pubblicitarie su Facebook a seguito di preoccupazioni emerse dopo gli scandali che avevano coinvolto l’azienda americana, come il caso Cambridge Analytica.

Il Ceo Jean Pierre Mustier aveva spiegato: «Non riteniamo si stia comportando in modo appropriato ed etico». Il profilo Facebook di Unicredit in Italia conta quasi 550mila follower mentre  quello Instagram più di 5.600. Ora è arrivata la decisione di concentrare le comunicazioni su mezzi digitali propri, quali il sito Internet, oltre  email, telefono e chat. Unicredit, coi suoi 36.200 follower, resterà su Twitter, utile come strumento di relazioni con il mondo professionale.

La decisione di lasciare Facebook sarà estesa a tutti i Paesi in cui il gruppo è presente con 26 milioni di clienti. Un mese fa aveva fatto discutere la decisione di Lush, brand molto conosciuto del settore beauty, di chiudere i canali social nel Regno Unito e di mantenere come canali di comunicazione la chat sul sito, l’email e il telefono, motivando così la scelta: «Siamo stanchi di combattere con gli algoritmi e non vogliamo pagare per apparire nella tua newsfeed. Quindi abbiamo deciso che è ora di dire addio ad alcuni dei nostri canali social e di aprire invece una conversazione diretta tra te e noi». Chissà se la decisione di Unicredit è in qualche modo legata alla notizia, pubblicata dal Wall Street Journal, che Facebook è vicino al lancio di una moneta virtuale per fare acquisti su WhatsApp.