Vobarno, mega multe a chi inquina l'ambiente

Oltre 600mila euro di sanzioni dai controlli dei Forestali

I carabinieri forestali

I carabinieri forestali

Vobarno (Brescia), 22 maggio 2019 - Fumi abusivi nell’aria. E’ finita nei guai un’azienda di pressofusione dell’alluminio di Vobarno che aveva installato macchinari per la fusione e lavorazione del metallo tre volte il consentito in modo da aumentare abusivamente la propria capacità produttiva sino ad oltrepassare una capacità di fusione dell’alluminio di 20 tonnellate al giorno. Un illecito con pesanti risvolti ambientali, visto che l’azienda emetteva fumi da fusione da 7 punti non autorizzati. Ad accertarlo sono stati i Carabinieri Forestali di Vobarno, nell’ambito di controlli per prevenire fenomeni di inquinamento ambientale. I militari hanno sequestrato tutti gli impianti e i 7 punti di emissione non autorizzati; inoltre, hanno deferito alla Procura della Repubblica il legale rappresentante della ditta per aver svolto la propria attività in assenza di Autorizzazione Integrata Ambientale.

Controlli similari sono stati svolti anche all’interno di due industrie di laminazione ed una fonderia di Odolo ed Agnosine. Anche qui, sono state riscontrate irregolarità nella manutenzione degli impianti di emissioni nonché illeciti nella gestione dei rifiuti speciali anche pericolosi, come oli e grassi esausti. I responsabili di ciascuna impresa sono stati deferiti all’autorità giudiziaria; a loro carico sono state elevate sanzioni amministrative per 74 mila euro. Multa salata da oltre 540mila euro (e denuncia) anche per i titolari di 5 imprese edili tra Vobarno, Provaglio Val Sabbia, Barghe, Castenedolo e Bedizzole, per aver accumulato i materiali di scavo in aree non autorizzate, con modalità non consentite o per averli riutilizzati senza prima aver fatto le analisi obbligatorie per escludere la presenza di contaminanti.

Infine, i Forestali hanno sanzionato con quasi 2mila euro e segnalato alla Procura, i proprietari di 8 autovetture abbandonate a Bione, Sabbio Chiese e Castenedolo, nonché i titolari di due officine meccaniche di autoriparazione di Sabbio Chiese che avevano omesso di tenere le registrazioni obbligatorie sui rifiuti in maniera conforme alla legge. Chiusa, inoltre, un’attività di autoriparazione abusiva a Castenedolo.