
"Saldi e meno stranieri: è stato un inizio choc"
"Per la Lombardia è stato un brusco risveglio". Peggiore – commenta Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – "di quanto accaduto a dicembre, quando la regione aveva registrato solo una debole crescita del valore dei consumi (+0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) dovuto anche all’infelice calendario natalizio".
Come spiega il crollo di inizio anno?
"Le ragioni di risultati così negativi sono molteplici e da ricondurre principalmente al mancato successo dei saldi che nel mese di gennaio, secondo il centro studi Confimprese, hanno totalizzato una modesta crescita del +3% sullo stesso mese del 2023 e non sono riusciti a rivitalizzare un mercato dei consumi stagnante".
Non è bastato neppure il rallentamento dell’inflazione a incentivare le spese?
"Il potere d’acquisto è in calo e la predisposizione ai consumi resta negativa anche per il 2024. Le risorse economiche vengono destinate ai beni di prima necessità, tralasciando il superfluo".
Così si spiega anche la flessione di abbigliamento e ristorazione?
"Sì, soprattutto la ristorazione, settore che ha sempre registrato buone performance nel 2023, anche nell’ultimo semestre quando si è assistito a un calo progressivo dei consumi. Sull’abbigliamento hanno influito molto anche le temperature sopra la media di gennaio".
Neppure Milano si è salvata a diferenza degli ultimi rilevamenti. Perché?
"Il capoluogo ha perso oltre 7 punti percentuali certamente per le ragioni evidenziate prima ma anche perché a gennaio ci sono meno arrivi da parte degli stranieri, che spendono di più. Anche Monza e Como hanno fatto segnare risultati estremamente negativi, avvalorando questa dinamica".
Gli eventi non hanno fatto da traino?
"Lo si vede anche dai dati di Mantova e Pavia, che nonostante le attrazioni artistico-culturali non sono riuscite a registrare risultati positivi. Perdite più contenute si sono viste solo a Varese (-1,4%) e Lecco (-0,8%)".
L.B.