Stranieri espatriati e un mafioso: il reddito di cittadinanza dei furbi

L’inchiesta dei carabinieri inguaia dodici persone. Sottratti all’erario sessantamila euro

i controlli

i controlli

Brescia, 29 aprile - Stranieri che risultavano cancellati dalle liste anagrafiche dai Comuni, eppure continuavano a ricevere accrediti sul conto corrente, e pure il nucleo familiare di un condannato per associazione di stampo mafioso, la cui moglie aveva dichiarato l’incensuratezza del marito per accaparrarsi illecitamente il beneficio. Dodici furbetti del reddito di cittadinanza sono stati scovati – e denunciati, per falso e truffa aggravata – dai carabinieri di Marone. I militari dallo scorso gennaio hanno avviato un’attività di verifica di tutte le attestazioni dei percettori del sussidio, e degli aspiranti tali. Il risultato è che molti per rientrare nei parametri di legge richiesti hanno piegato a proprio piacimento la dichiarazione sostitutiva unica, dichiarando informazioni non veritiere. Nel complesso i truffatori hanno sottratto alla Tesoreria dello Stato 60mila euro. Accertata la truffa, l’Inps ha bloccato le erogazioni e avviato la procedura per il recupero crediti.