Migranti e toghe, polemiche a Brescia. Il Cpga: "No opinioni personali"

Non si placa la polemica generata dall’endorsement governativo da parte del presidente del Tar

La cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar di Brescia

La cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar di Brescia

Brescia, 23 marzo 2019 - Non si placa la polemica generata dall’esplicito endorsement governativo da parte del presidente del Tar di Brescia durante il discorso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo dello scorso 14 marzo. “L’affaire” Roberto Politi è arrivato al Cpga, l’organo di governo autonomo della magistratura amministrativa. Che alle esternazioni dell’alto magistrato contro i migranti e la «penosa litania dei diritti fondamentali» ieri ha dedicato una mozione votata all’unanimità tutt’altro che compiacente: «Vanno affermate con nettezza l’importanza e la delicatezza del tema della tutela dei diritti fondamentali, la cui declinazione non può essere lasciata alle iniziative e alle opinioni personali di singoli magistrati, ancor più ove le stesse si manifestino in un contesto di alto profilo istituzionale» ha fatto sapere il consiglio di presidenza bacchettando il presidente del Tar di Brescia. «Il Cpga esprime la ferma convinzione che le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario debbano restare un momento di confronto su temi strettamente istituzionali legati allo svolgimento dell’attività istituzionale, che doverosamente peraltro è sempre improntata a massima considerazione dei diritti fondamentali, nel pieno rispetto del quadro normativo europeo e interno».

In quell'occasione Politi aveva per l’appunto letto una relazione in cui si era decisamente sbilanciato, entrando a gamba tesa nel dibattito sull’immigrazione: «Auspico un esecutivo finalmente non più pavido» ha scritto. «E’ prioritaria quanto necessaria la tutela della tradizione socioculturale e all’appartenenza identitaria del nostro popolo». Dichiarazioni che subito hanno diviso la politica e portato al presidente l’applauso della Lega, ma anche una raffica di reazioni sdegnate. A cominciare da quelle della Camera penale di Brescia e dell’Anpi. Gli avvocati bresciani in particolare non hanno nascosto lo «sconcerto» e hanno sollecitato provvedimenti disciplinari. Della stessa idea l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), che ha presentato un esposto al presidente del Consiglio di Stato per mettere il magistrato sotto procedimento auspicando «una sospensione cautelare dalle sue funzioni in attesa dell’esito».