Cucciolo di lupo ucciso, caccia al bracconiere. "Così rischia tutto il branco"

Uno degli animali del gruppo del Tonale è stato eliminato in Valtellina. Condanna della dirigenza del Parco dello Stelvio

Un lupo (Archivio)

Un lupo (Archivio)

Edolo (Brescia) - In Alta Valle Camonica c’è preoccupazione per il branco di lupi stanziali del Tonale, poiché alcune settimane fa un giovane esemplare è stato barbaramente ucciso da un bracconiere mentre si trovava nei boschi della Valtellina, adiacenti a quelli camuni. È accaduto domenica 19 febbraio, quando la carcassa di un giovane esemplare è stata trovata in località Predaccio, a Valfurva, nel Parco dello Stelvio. "Sul corpo dell’animale – spiegano dall’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf) – sono stati rinvenuti il foro di entrata e di uscita di un proiettile di grosso calibro".

La spiegazione è da cercare nella paura di qualcuno per la presenza degli animali, dato che non si segnalano attacchi all’uomo nella zona dell’arco alpino Bresciano e Valtellinese. Unico neo di questi animali selvatici è, talvolta, razziare quelli domestici, anche se per gli agricoltori sono previsti ristori. "C’è è la piena disponibilità da parte del Parco – dichiara il direttore dello Stelvio Franco Claretti – a sostenere tutte le azioni a favore di questi territori, agricoltura compresa, finalizzate a rafforzare la cooperazione nella gestione di questa specie. Il grave gesto, oltre che inutile dal punto di vista ecologico, non ha giustificazione alcuna". Quanto è accaduto potrebbe creare gravi problemi ai lupi e in particolare al branco.

"Uno dei cuccioli è stato ammazzato – spiega Fausto Bariselli, fotografo naturalista, autore del libro “Mi inchino… il Re è tornato“, noto come Il Camuno che balla coi lupi“ – Si tratta di un atto non solo da condannare ma pericoloso per il branco, che potrebbe sciogliersi. Se n’è parlato troppo poco. I lupi hanno un loro equilibrio, che non va messo a rischio". Il predatore protagonista di tante fiabe, nonostante gli atti di bracconaggio, è destinato ad aumentare di numero perché l’Alta Valle Camonica e la Valtellina rappresentano il suo habitat naturale. Tra l’altro è il principale antagonista del cinghiale, che nella zona sta causando danni economici gravissimi e che non solo una volta si è scontrato con l’uomo.

"Il lupo è presente nelle incisioni rupestri, segno che è un animale autoctono. È stato perseguitato e cacciato senza motivo, nonostante in 150 anni non abbia mai attaccato l’uomo – rimarca Bariselli – Il lupo fa il lupo. È un predatore, fondamentale per il riequilibrio della fauna. Solo lui può contenere il cinghiale, perché nessuna caccia umana è efficace come la sua".