Bosco di Lorenzo, ricorso speciale e accuse pesanti

L'associazione ha deciso di rivolgersi al Presidente della Repubblica

Il giorno in cui i volontari hanno piantato gli alberi

Il giorno in cui i volontari hanno piantato gli alberi

Erbusco (Brescia), 20 maggio 2019 - A Erbusco torna a infiammarsi la polemica tra l’associazione i Frattimi e il Comune. Lo scorso 28 febbraio, difatti, il sodalizio ha deciso di fare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per salvaguardare la parte di bosco diffuso che si trova a Zocco di Erbusco nel paese di Lorenzo Corioni, giovane membro di Legambiente morto tragicamente in seguito a un incidente stradale nel 2015. Nella stessa area, di proprietà del Comune di Erbusco, che l’ha messa in vendita, dovrebbe sorgere un capannone che anderebbe ad ampliare una azienda che tratta rifiuti.

«Abbiamo deciso di comunicare quanto fatto solo ora – ha spiegato Mario Corioni, padre di Lorenzo – perché abbiamo ritenuto utile attendere 60 giorni. In questo lasso di tempo il Comune non ha fatto alcun ricorso al Tar. Ora spetterà al Consiglio di Stato decidere. Crediamo che impiegherà almeno tre anni». «La notizia trapela a una settimana delle elezioni – replica il sindaco Ilario Cavalleri – Quello usato dai Frattimi è un sistema che sembrerebbe essere intimidatorio e che di certo che va a ledere gli interessi della popolazione erbuschese. Con gli oneri che avremmo raccolto sarebbero state realizzate opere di importanza pubblica: utili non solo a pochi ambientalisti ma a tutta la cittadinanza. A noi non serve ricorrere al Tar, perché abbiamo agito correttamente. E il Consiglio di Stato ci darà ragione».