Ambientalisti contro il ritorno dei binari sino al lago

La Fondazione Fs e il Comu annunciano investimen a scopo turistico della ferrovia

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Legambiente Basso Sebino Luciano Pajola, il Gruppo Giovani Ambientalisti di Paratico e diversi cittadini dicono no alla riapertura dei binari nella zona dello scalo di Rivatica, dove la Fondazione Fs vorrebbe investire 15 milioni di fondi ottenuti dal Governo per operare un rilancio turistico della zona, trasformata in parco diversi anni fa.

"La Fondazione Fs e Comune di Paratico intendono puntare sulla valorizzazione turistica della Ferrovia Palazzolo-Paratico-Sarnico, riportando i binari dall’attuale stazione fino al lago – dicono Franco Gangemi e Dario Balotta di Legambiente –. Questo sorprendente annuncio farebbe rabbrividire chi ha visto, a febbraio 1999, l’ultimo treno merci spingersi fino al lago per poi imbarcare i carri sulle chiatte dirette alle acciaierie ex Italsider (poi ILVA) di Lovere. La decisione di sospendere i collegamenti dell’allora committente del trasporto (l’ex Italsider) e delle Fs, fu presa per gli alti costi del trasporto e dei lunghi tempi, non competitivi con quelli della strada. Ci si aspettava che venisse custodito e non cementato il tratto di linea Stazione-lago, in attesa di riaprire le attività ferroviarie. A Paratico invece no. I binari dello scalo lacustre sono stati sepolti, compreso i due rari scambi “tripli“, storici apparati tra gli ultimi rimasti della rete ferroviaria. Poi sui binari, in prossimità del lago, è stato realizzato il “Giardino delle erbe danzanti“". Il parco verrebbe stravolto nel caso in cui i binari fossero rimessi e venisse realizzato un nuovo scambio strada ferrata-chiatte che servirebbe a caricare i treni panoramici che poi sarebbero costruiti in un hangar appositamente realizzato dato che le strutture ferroviarie un tempo esistenti sono occupate da attività commerciali. "Prima del Covid i treni storici, che utilizzavano la linea con locomotive a vapore, erano 56 l’anno – dicono i Giovani Ambientalisti di Paratico -. Un utilizzo ridotto che non giustifica gli investimenti milionari già fatti e quelli ora previsti". Non si è detta positiva nemmeno Franca Pollastri, cittadina che ieri era intenta a raccogliere i rifiuti lasciati dai turisti nel parco. "Sarebbe più utile sistemare strade, fare più pulizia e creare collegamento con Milano per lavoratori, studenti e turisti, con meno auto e meno inquinamento" ha affermato mentre puliva volontariamente la zona. M.P.