FEDERICA PACELLA
Cronaca

Lo chef Stefano, mamma Marina e la battaglia contro l’Alzheimer: "Senza amore puro non ce la fai"

Affisse sui muri di Montichiari (Brescia) le foto di Cogno e della madre malata da dieci anni. "Anche a chi assiste serve aiuto. Lei mi chiama col nome di papà: è il legame di una vita"

Stefano Cogno e mamma Marina

Stefano Cogno e mamma Marina

Montichiari (Brescia) – Armando, il nome dell’amato marito, è l’unico ricordo che l’Alzheimer non è ancora mai riuscito a cancellare. Del resto, rimangono frammenti che di tanto in tanto riaffiorano nella mente di Marina, 70 anni, da dieci ammalata di Alzheimer. "Un giorno mi chiama col mio nome, quello dopo mi guarda e non sa più chi sono". La voce di Stefano Cogno ha la calma di chi ha imparato a convivere col dolore. Cuoco montecatinese, si occupa di mamma Marina insieme al padre Armando, con cui vive. "Inizialmente avevamo un laboratorio di pasta fresca – racconta – poi ho aperto il ristorante, ma lo abbiamo chiuso quando si è ammalata. La gestiamo noi famigliari. All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà nella gestione dell’igiene, ma è bastato pochissimo per affrontare anche questo. Solo da quest’estate ho attivato l’infermiere a domicilio".

La diagnosi è arrivata dieci anni fa. "Inizialmente non era chiaro cosa avrebbe significato, solo vivendo giorno dopo giorno, purtroppo, si capisce cos’è questa malattia. I cambiamenti sono stati progressivi ma rapidi. A volte sembra persa, lontana, in un mondo che non è qui, ma ci sono anche momenti di grande dolcezza. Ad esempio l’altro giorno era nel letto e io ero sceso al piano terra in cucina. Dopo mezz’ora sono tornato a controllarla, pensando che dormisse e invece l’ho trovata alla finestra che fissava il cielo. Mi sono messo nel lettone con lei, naso contro naso. Mamma mi ha preso la faccia con le sue mani. Le ho chiesto se fosse contenta che stessi lì vicino. Lei mi ha dato un bacio e si è addormentata".

Sui social Cogno condivide la quotidianità, raccontando cos’è l’Alzheimer attraverso la propria esperienza. Dal 14 al 24 di questo mese l’immagine di Cogno con mamma Marina campeggerà per tutta Montichiari, grazie ai manifesti che li immortalano e che saranno affissi per sensibilizzare su una delle malattie neurodegenerative più diffuse, in vista della Giornata mondiale dell’Alzheimer che si celebra il 21 settembre. La campagna, ideata da Cogno, ha il sostegno del Comune di Montichiari (in particolare Assessorati ai Servizi Sociali e alla Cultura) e del Club 124 Frecce Tricolori del Comune bresciano, che si è fatto carico della stampa; Fenaroli Atelier Fotografico ha invece realizzato gratuitamente l’immagine.

"C’è anche chi mi critica, sostenendo che sono a caccia di like – racconta Cogno –. Ma contano molto di più i messaggi di chi vedendo ciò che racconto sui social mi ringrazia, perché ha vissuto o sta vivendo la stessa situazione. Uno dei messaggi che più mi ha colpito e che mi commuove è quello di un signore che, dopo aver visto noi, ha ritrovato il coraggio di tirar fuori dal cassetto le foto della mamma morta dieci anni prima. Io voglio solo che si conosca di più questa malattia".

Come Cogno, anche la ricerca va avanti, le cure ci sono, ma quando arriva una diagnosi di Alzheimer la famiglia sa che non si tornerà più indietro. "Noi siamo fortunati perché mia mamma è dolcissima, nella negatività il suo è un Alzheimer ‘gentile’, ma non è così per tutti. Purtroppo questo è un mostro che oltre a consumare chi ce l’ha, consuma anche chi sta vicino al malati. Se non hai l’amore puro non riesci". Fondamentale è che i caregiver abbiano un supporto. "Non parlo di soldi, ma di un aiuto a chi vede i proprio cari perdersi, ogni giorno un po’ di più, perché quando la gomma da cancellare inizia a muoversi, non si ferma più. L’unica cosa che mia mamma non ha dimenticato è il nome del mio papà. A volte chiama anche me Armando, è l’amore della sua vita".