Zanica, il "lago nero" pesa sul bilancio del Comune

La bonifica è stata effettuata grazie anche a un prestito di 5,4 milioni dalla Regione. Ma il risarcimento ora risulta impossibile

Il sindaco Luigi Locatelli

Il sindaco Luigi Locatelli

Zanica (Bergamo) - La bonifica è stata portata a termine, ma ora il problema è riuscire a recuperare la somma che il Comune aveva ottenuto dalla Regione per effettuare i lavori. Si tratta di 5,4 milioni che l’Amministrazione comunale di Zanica ha utilizzato per bonificare l’ex “lago nero“, la grande pozza di veleni industriali in cui, tra gli anni ‘70 e ‘80, si era trasformata la ex Cava Cuter, in località Cascina Cucco. Finora la Regione non ha espresso una richiesta di restituzione ma ha chiesto al Comune di attivarsi per recuperare una parte di questa somma dagli eredi o da chi ha acquistate le aree.

I tentativi risarcitori finora esperiti nei confronti dei privati, però, non hanno dato alcun esito e hanno visto soccombere l’Amministrazione comunale. Che, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, è stata costretta a riconoscere un debito fuori bilancio di 20mila euro, in seguito a un’ordinanza della Corte di Cassazione del 3 febbraio 2022 su un ricorso del 2019.

Spiega il sindaco Luigi Locatelli : "I 5,4 milioni sono denaro che ci è stato prestato e non abbiamo lasciato nulla di intentato per cercare di recuperare questa somma, nonostante alcune criticità di natura giuridica, espresse anche dal nostro legale, che erano già emerse nelle prime due istanze e ora confermate dalla Cassazione". In pratica da un lato c’è l’impossibilità di rivalersi sugli eredi a causa della non retroattività della norma sull’obbligazione risarcitoria. Dal lato degli acquirenti, invece, si rende necessaria la quantificazione del danno, che dovrà essere data dalla differenza tra il costo della bonifica e il nuovo valore assunto dalle aree, che dovrà essere stabilito da una perizia.

«È una fattispecie recente – precisa il primo cittadino – e quando la causa è partita non avevamo ancora la dimensione economica del problema. Il procedimento giudiziario ci ha però permesso di fare chiarezza, indicandoci come procedere. Può preoccupare questo debito fuori bilancio di 20mila euro, ma la questione è più complessa e, comunque, oggi abbiamo un sito bonificato. La partita resta aperta e qualsiasi azione necessita il più ampio spirito di collaborazione. Continueremo a confrontarci con la Regione, che va ringraziata per averci permesso di togliere un “bubbone“ avvelenato dal nostro paese".