Sopralluogo dei pompieri nella materna del falò

Tre ore alla San Zeno di Osio per ricostruire l’incendio che ha coinvolto bimbi e adulti

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Gli accertamenti disposti dalla Procura procedono a ritmi serrati. Lo dimostra il sopralluogo di ieri, durato circa tre ore alla materna San Zeno con i vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendio territoriale (Niat), giunti sia dalla Centrale operativa di Bergamo sia da Milano, e i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Treviglio oltre a una maestra presente quel maledetto lunedì: è stata la seconda a intervenire in soccorso dei bambini. L’accertamento, richiesto dal pm Silvia Marchina, era finalizzato a ricostruire la scena di quel giorno. La maestra ha indicato dove si trovavano i bambini, ha descritto ai vigili del fuoco in che direzione è stata usata la canna, anche se di acqua ne è stata spruzzata poca. Presente anche don Luca Guerinoni, visto che la scuola dell’infanzia di Osio Sopra è parrocchiale. L’intenzione della Procura è ricostruire dettagliatamente cosa sia successo, capire come si sia sviluppata quella fiammata che ha investito cinque bambini e tre genitori-volontari. I vigili del fuoco hanno prelevato alcuni campioni dal punto dove i papà avevano allestito una sorta di braciere con pietre e un pentolone per arrostire i marshmallow.

Altri esami hanno riguardato il liquido infiammabile usato per ravvivare la fiamma: va verificato che si trattasse di bioetanolo, come emerso dai primi riscontri. Il papà che lo ha versato è al momento l’unico indagato per lesioni colpose gravissime. La coordinatrice didattica Simonetta Nava ha chiarito che l’attività col fuoco non era stata autorizzata e che il flaconcino con il liquido infiammabile non era della scuola. Intanto il bambino di 4 anni è stato trasferito dalla Terapia intensiva ai Grandi ustionati del Niguarda. Mentre si trova ancora in Intensiva al Buzzi di Milano la bambina di 4 anni, la più grave, che ha riportato ustioni sul 70 per cento del corpo.

F.D.