Sangue, la rincorsa dei donatori Da maggio boom di volontari

Il calo del 18% registrato nei primi quattro mesi del 2020 si è ridotto a 7,5%. L’Avis: "La generosità non è mancata"

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BERGAMO

di Michele Andreucci

Dopo il calo delle donazioni registrato nei primi mesi del lockdown, nella seconda metà del 2020 i volontari del sangue bergamaschi hanno superato il numero di donazioni dello stesso periodo del 2019. A fronte di un calo del 18% nei primi quattro mesi del 2020, da metà maggio in poi il gap su base annua è sceso al -7,5% . "A marzo e ad aprile – spiega il presidente del sodalizio bergamasco, Artemio Trapattoni – c’è stato un calo vistoso nelle donazioni, anche perché chi era malato o manifestava sintomi non poteva venire a donare e la situazione di paura e disorientamento ha influito anche su chi ne aveva la possibilità. Al termine del lockdown, però, la forza dei donatori è tornata a farsi sentire". Ad aver retto il confronto con il 2019 è la raccolta del plasma, che nell’anno pre-pandemico ha registrato più di 16mila donazioni.

A fronte delle quasi 48mila donazioni di sangue intero del 2019, nel 2020 la stima si aggira intorno alle 44mila. Il trend si è manifestato indistintamente in tutta la Bergamasca, ma in modo leggermente più marcato in Valle Seriana. Attualmente sull’agenda di Avis Bergamo non c’è un posto libero per donare sangue prima di fine febbraio e per la raccolta del plasma fino ad inizio marzo. Le donazioni vengono sospese per 48 ore a coloro a cui è stato somministrato un vaccino ricombinante, come quello Pfizer.