Rivendicato sui social l’agguato al rapper ferito

Il 23enne tunisino residente nel Lecchese è fuori pericolo dopo le coltellate subite

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Ha rassicurato sulle sue condizioni Simba La Rue, il rapper 23enne di origine tunisina, residente nel Lecchese, accoltellato giovedì notte in un parcheggio di via Aldo Moro, a Treviolo, dove aveva accompagnato la sua fidanzata, dopo aver trascorso la serata in Città Alta. Il rapper è ricoverato, sarebbe fuori pericolo. Un personaggio Mohamed Lamine Saida, il vero nome di Simba, uno degli artisti più in vista della scena trap italiana, un sottogenere della musica rap in voga soprattutto tra i giovanissimi. I testi parlano di criminalità, droga, disagio e riscatto sociale. Il mantra è uno solo: fare soldi. Anche grazie al web, Instagram. Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri della Compagnia di Bergamo, coordinati dal pm Emma Vittorio, per far piena luce sulla vicenda. E soprattutto per identificare l’autore o gli autori. La fidanzata di Simba ai carabinieri avrebbe raccontato di aver visto una persona "spuntare all’improvviso dal nulla" che poi ha colpito con tre fendenti il rapper al fianco e al volto. A poche ore di distanza , sui social ha cominciato a circolare quella che è sembrata una sorta di rivendicazione. Da un profilo Instagram è stata pubblicata una storia in cui si legge: "Sono venuto da te con le palle quadrate, hai visto senza 20 persone. Perché i problemi si risolvono faccia a faccia non in gruppo ci sono stati errori da entrambi i gruppi ora hai pagato e la storia finisce qui". Dallo stesso profilo, nei giorni scorsi erano stati lanciati messaggi tutt’altro che pacifici, con insulti e minacce ("preparati", "sto arrivando figlio di...", "domani sono in carcere"). Il riferimento sembra proprio ai dissapori con Simba e il suo gruppo. L’aggressione a Simba La Rue segue di pochi giorni quella ad un altro trapper, padovano e di origini marocchine, Baby Touché, all’anagrafe Amine Amagour, a quanto pare amico della persona che avrebbe rivendicato l’agguato. F.D.