Bergamo, caso moschea: "Fu una truffa"

Il pm chiede una condanna di due anni e due mesi per l’ex presidente del Centro culturale islamico

Imad El Joulani

Imad El Joulani

Bergamo, 14 novembre 2019 - Due anni e due mesi di reclusione per truffa. È la condanna chiesta dal pm Carmen Pugliese per Imad El Joulani, 59 anni, il cardiologo giordano già presidente del Centro culturale islamico di via Cenisio, a Bergamo, e ora presidente della Comunità islamica bergamasca (Cib). Il 59enne è finito a processo perché, stando alle contestazioni, nel giugno del 2015, dopo aver ottenuto a nome del Centro culturale islamico una donazione di 4 milioni e 981mila euro dalla Qatar charity foundation (Qcf), prospettando falsamente la realizzazione di una nuova moschea in via Baioni, costituiva un’altra associazione denominata Comunità islamica di Bergamo e procedeva all’acquisto di un terreno e di un capannone in via San Fermo, utilizzando le somme nel frattempo erogate dalla Qcf, per il tramite di Ucoii (Unione comunità islamiche d’Italia), così procurandosi un ingiusto profitto in danno del Centro culturale islamico cui le somme erano destinate.

Il legale che assiste la Qatar charity foundation, Michele Olivati, ha chiesto al giudice Bianca Maria Bianchi di disporre che l’imputato versi alla fondazione una provvisionale di 4 milioni e 981mila euro, cioè la somma che Qcf aveva erogato a El Joulani. Il cardiologo giordano si è sempre difeso sostenendo di essere vittima di un complotto e non ha lesinato accuse verso i membri di Ucoii e Qcf, che gli avrebbero chiesto - per sé o per finanziare altri centri - parte delle somme che Qcf aveva destinato a Bergamo. Dopo che lui aveva respinto queste richieste - è sempre la versione dell’imputato -, loro avrebbero strumentalizzato Mohamed Saleh (all’epoca suo vice e ora presidente del Centro islamico di Bergamo), per fargli la guerra. E Saleh avrebbe accettato “con la promessa che sarebbe stato lui a realizzare la nuova struttura”.

«Sami Trabelsi, responsabile del Dipartimento rapporti con i centri islamici dell’Ucoii, e Mohamed Ibrahim, all’epoca tesoriere Ucoii mi chiedevano somme per se stessi e io rifiutavo», ha sostenuto in aula El Joulani. Entrambi hanno testimoniato nel processo contro l’imputato. Il 19 novembre è attesa la sentenza.