Matrimonio in fumo: perseguita la moglie

Divieto di avvicinamento dopo mesi di persecuzioni

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Bergamo, 30 novembre 2020 - I messaggi che inviava alla sua ex moglie, una 30enne, italiana, erano inequivocabili. Oltre a essere offensivi e ingiuriosi contenevano anche minacce, e nemmeno tanto velate. Il tono di un sms incriminato: "C..., perché avevi i bambini in macchina, il mio sogno è fare un frontale con te, io in moto e tu in macchina". Rappresentazione di uno stato d’animo turbato di un 46enne, italiano, residente in un comune dell’hinterland bergamasco, che non voleva accettare la fine del matrimonio.

L’uomo è stato raggiunto dal provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna. La misura è stata disposta dal gip, Maria Luisa Mazzola, su richiesta del pm Chiara Monzio Compagnoni. La Divisione anticrimine della Polizia ha accertato gli atti persecutori nei confronti della ex. Il 46enne, già destinatario di ammonimento del questore di Bergamo nell’agosto scorso, già a partire dal 2017 aveva cominciato a subissare la donna di messaggi e telefonate minatorie in cui oltre a denigrarla la metteva in cattiva luce coi figli minori, e con i conoscenti della coppia. Le attribuiva presunti tradimenti. E per questo era arrivato a pedinarla scattando fotografie che poi le inviava per farle sapere che controllava i suoi spostamenti.