Bergamo, incendio in ospedale: paziente muore legata nel letto

Brucia la Psichiatria, il pm indaga per omicidio colposo

Incendio in ospedale a Bergamo

Incendio in ospedale a Bergamo

Bergamo, 14 agosto 2019 - Una fine orrenda, avvolta dalle fiamme dell’incendio scoppiato all’ospedale Papa Giovanni XXIII ieri mattina intorno alle 10, mentre si trovava bloccata dentro il letto. Il rogo si è verificato al terzo piano della torre 7, nel reparto di Psichiatria. La vittima è una diciannovenne (avrebbe compiuto i venti a ottobre), E.C., che viveva a Osio Sopra. Una fragile storia famigliare alle spalle, borderline, segnata da tentativi di farla finita. Era ricoverata dall’8 agosto. Quando i vigili del fuoco sono riusciti a entrare nella stanza, lei era già morta.

Come sia potuto accadere, lo accerterà l’inchiesta. Sono già al lavoro gli uomini della Polizia Scientifica, mentre l’ospedale avvierà una perizia e lo stesso farà anche la Procura che nominerà un suo consulente. Il pubblico ministero, Letizia Ruggeri, è intenzionata ad aprire un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. In attesa dei primi riscontri tecnici, l’Ats Bergamo istituirà da parte sua una commissione per verificare che l’ospedale e il reparto abbiano adottato tutte le procedure di sicurezza. Ancora da accertare quale sia stato l’innesco che ha causato le fiamme. Da una prima ricostruzione, pare che la giovane in mattinata abbia tentato di suicidarsi. Nella stanza con due letti c’era solo lei. Gli infermieri sono intervenuti, l’avrebbero messa a letto, sedata e legata. «Contenuta», in termini tecnici. Il protocollo in funzione nel reparto di psichiatria prevede un controllo visivo dei pazienti ogni 15 minuti e un controllo dei parametri vitali ogni mezz’ora.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti anche quella che la vittima possa essere venuta in possesso (come, resta da vedere) di un accendino da cui sarebbe nato il rogo. L’ospedale in un comunicato fa cenno allo stato alterato della giovane: «La paziente deceduta era stata bloccata pochi istanti prima dell’incendio a causa di un forte stato di agitazione dall’équipe del reparto. Scattato l’allarme, nell’ambito delle procedure di evacuazione dei pazienti prontamente attivate, il personale infermieristico ha aperto la porta della camera dove si trovava la diciannovenne per portarla in salvo. Ma il personale si è trovato davanti a un muro di fumo e nonostante l’uso dell’estintore non è stato possibile raggiungerla. Hanno tentato diverse volte, anche con gli addetti della squadra antincendio, senza purtroppo riuscire. Al momento, l’ipotesi più probabile – fanno sapere dal Papa Giovanni XXIII – è che le fiamme siano divampate proprio in quella camera. La perquisizione personale e della stanza, prevista in psichiatria per ritirare oggetti pericolosi, è stata eseguita anche nella mattina. La direzione e tutto il personale sono profondamente scossi e addolorati da quanto è accaduto. Un’indagine interna è già stata avviata». Nel frattempo sono stati evacuati gli altri pazienti della Psichiatria, della nefrologia e dell’oncologia (al secondo piano della torre 7). In totale ottanta pazienti, accolti nell’area alle emergenze. Sette di loro sono stati trasferiti in altre strutture. Due sono stati dimessi.