Bergamo, assalti alle boutique: "Più controlli anti spaccate"

In campo Confesercenti

Nelle riprese delle telecamere la spaccata al negozio Bernè di via Borfuro

Nelle riprese delle telecamere la spaccata al negozio Bernè di via Borfuro

Bergamo, 22 marzo 2018 - Le spaccate alle boutique del lusso, in centro città, sono «opera di bande specializzate. Prima effettuano i sopralluoghi e poi agiscono nel giro di pochi minuti. Agiscono a volto coperto e con i guanti».

Sono  spregiudicati, sanno il fatto loro. Gli investigatori ne sono certi. Gli uomini della Squadra mobile della questura hanno raccolto tutta una serie di elementi che saranno confrontati tra di loro. A iniziare dal primo colpo, avvenuto il 23 gennaio 2014 alla pellicceria Marega (bottino 55mila euro), al doppio assalto alla gioielleria Curnis, sul Sentierone (16 marzo 2015: bottino da un milione, e 15 novembre 2016: bottino 115mila euro), al doppio raid alla boutique Tiziana Fausti (22 giugno 2017, e 23 novembre 2017, i ladri hanno portato via abiti griffati per complessivi 215mila euro), l’assalto alla pellicceria Pagano, via Sant’Orsola (2 novembre 2017: bottino 400 mila euro) e infine la spaccata al negozio Bernè di via Borfuro, nella notte tra lunedì e martedì.

Gli agenti hanno trovato il furgoncino utilizzato per abbattere la vetrata. Solo per il furto alla gioielleria Curnis la questura era risalita ai responsabili serbi, romeni, e un italiano. Decisiva era stata l’immagine di un centro commerciale di Verona. Gli assalto ai negozi di lusso hanno riproposto il tema della sicurezza nelle vie dello shopping. Sulla questione è intervenuto Cesare Rossi, vicedirettore di Confesercenti Bergamo: «Esprimiamo solidarietà al negoziante derubato, è venuto il momento di fare qualcosa di concreto per proteggere meglio il centro di Bergamo, troppe volte preso di mira dai criminali negli ultimi tempi. Non è l’ora delle polemiche sterili e delle accuse: meglio sedersi tutti attorno a un tavolo e cercare soluzioni condivise ed efficaci. Abbiamo accolto con soddisfazione l’apertura del vicesindaco Sergio Gandi, che ha parlato di possibili incentivi ai commercianti per aumentare la sicurezza dei negozi. Ci metteremo al lavoro per studiare proposte concrete e sottoporle all’amministrazione: servono sistemi di difesa passivi ma anche modalità di presidio del territorio dinamiche e moderne, magari sfruttando ancor di più le opportunità offerte dagli strumenti tecnologici».

Rossi conclude con un appello: «Chiediamo alla politica di adoperarsi per rafforzare l’organico delle forze dell’ordine: non si può mettere un poliziotto davanti a ogni negozio, ma qualche pattuglia in più per le strade sarebbe certamente un utile deterrente».