Coronavirus in Valle Seriana: "Ora giustizia per i nostri cari"

Troppe vittime, scatta la petizione. Oltre quattromila firme per capire cos’è successo

La benedizione delle bare

La benedizione delle bare

Valle Seriana (Bergamo), 27 marzo 2020 - Una petizione, che ha già superato le 4mila firme, per chiedere alle istituzioni giustizia per i defunti e per verificare la gestione dell’emergenza coronavirus in Valle Seriana, il territorio della Bergamasca dove è partito il focolaio che ha poi flagellato l’intera provincia orobica. Ad Alzano e Nembro soprattutto, dove il virus a iniziato a circolare sotto traccia prima che venisse registrato il primo caso.

È l’iniziativa intrapresa su Change.org dai parenti delle persone morte, che chiedono che i politici locali e i rappresentanti del territorio esigano chiarezza su quanto accaduto dopo la chiusura del 23 febbraio del pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo, inspiegabilmente riaperto senza alcuna precauzione.

Tema caldo resta quello della mancata istituzione di una “zona rossa” nella media Valle Seriana, sul modello di quelle applicate ai primi focolai del Lodigiano. Le troppe vittime in questo territorio costituiscono un dolore che spinge ad avere informazioni. "A un mese dai primi contagi da coronavirus accertati in provincia di Bergamo e in particolare all’ospedale di Alzano Lombardo, i parenti e i conoscenti delle centinaia di vittime chiedono giustizia – l’incipit della petizione, lanciata dalla bergamasca Roberta Zaninoni, che ha perso il padre –. Alla luce dell’aumento smisurato dei contagi e dei decessi, che attestano la provincia di Bergamo come la situazione più grave in tutta Europa, si chiede che chiunque sappia qualcosa parli e chi abbia responsabilità faccia la sua parte per permettere alla nostra provincia di rialzarsi il prima possibile. Chiediamo chiarezza affinché la morte di mio padre e di tutte le altre vittime non sia vana. Che il nostro grido di dolore arrivi lontano. Uniti possiamo farlo".

La mobilitazione virtuale corre anche su Facebook: è vicino ai 10mila iscritti il gruppo “Noi denunceremo”, lanciato da alcuni cittadini della Valle Seriana che hanno perso i propri cari: "Vogliamo saperne di più, scoprire la verità su quello che non ha funzionato". Anche in questo caso, le adesioni hanno valicato i confini della Bergamasca, raccogliendo storie e racconti di ogni parte del Paese.