Accusato del delitto di Albino, esce dal carcere russo. E sparisce

Scaduti i termini, Vasyl Bilohan è tornato libero e irreperibile. Tutto si complica per il processo sull'omicidio Nykolyuk

I carabinieri nei boschi sopra Albino

I carabinieri nei boschi sopra Albino

Albino (Bergamo), 26 aprile 2018 - Rischia  di saltare il processo per omicidio contro Vasyl Bilohan, ucraino di 27 anni, detto il “piccolo” per via della sua statura, accusato di aver ucciso il connazionale Vasyl Nykolyuk, il 32enne ammazzato e trovato carbonizzato nella sua auto nei boschi sopra Albino l’11 ottobre 2015. Accade che i termini per l’estradizione dalla Russia, dove Bilohan si era rifugiato dopo il delitto e dove era rimasto in cella per un anno, sono scaduti e lui è stato liberato ed è sparito. Dunque, anche qualora venisse arrestato nuovamente in Russia, l’Italia non potrà chiedere di farlo tornare sul proprio territorio dove finirebbe in carcere per l’omicidio di Nykolyuk. Non solo. Il decreto di espulsione gli era stato notificato prima della richiesta di rinvio a giudizio, questione procedurale che potrebbe evitare a Bilohan un eventuale processo, al contrario di quanto è invece accaduto al suo connazionale, Ivan Hromei, 28enne, in primo grado condannato a 20 anni di reclusione.

Il delitto era avvenuto al termine di una lite scoppiata nell’appartamento della vittima, a Stezzano, per i debiti di gioco contratti dal “piccolo”, che aveva la passione per le scommesse sportive. Nikolyuk, che rivoleva indietro il denaro, era stato picchiato e tramortito. Bilohan e Hromei, per l’accusa, lo avevano caricato nel bagagliaio della sua Opel Vectra e avevano guidato fino ad Albino. Le telecamere li avevano ripresi alle 8.30 mentre si dirigevano in via Santissima Trinità, lì avevano dato fuoco alla vettura. Alle 8.45 una telecamera della stazione Teb li aveva inquadrati mentre si incamminavano verso la fermata del tram, preso alle 9.04 per raggiungere Bergamo.

I due, dopo il delitto, erano spariti dalla circolazione ed erano tornati in Ucraina, per poi trasferirsi in Russia, dove la polizia li aveva intercettati e catturati. Hromei era stato arrestato il 27 luglio 2016, liberato e poi ricatturato per essere estradato in Italia nei primi mesi del 2018. Ora è in carcere in Italia a scontare la condanna. Bilohan era stato arrestato il 26 maggio 2016. Per un anno è rimasto in carcere in Russia, poi sono decorsi i termini della custodia cautelare: liberato, è sparito. Nel frattempo sono scaduti pure i termini per l’estradizione e dunque ora l’ucraino non potrà più essere spedito nel nostro Paese. Spetta ora al gup del tribunale di Bergamo Vito Di Vita decidere sull’intricata matassa procedurale.