Atalanta in finale di Coppa Italia, il capolavoro di Gasperini. "Traguardo fantastico"

La gioia del presidente Antonio Percassi: "Abbiamo fatto un percorso straordinario, per noi è un sogno che si avvera"

La gioia dei nerazzurri (Ansa)

La gioia dei nerazzurri (Ansa)

Bergamo, 26 aprile 2019 - Una lunga standing ovation dei ventimila di Bergamo ha salutato la quarta finale di Coppa Italia conquistata nella sua storia dall'Atalanta. La Dea ha vissuto un'altra notte magica terminata sotto la Curva, con i giocatori a lanciare le maglie ai tifosi e il pubblico orobico a inneggiare a Gian Piero Gasperini, il nocchiero di una squadra che adesso sogna una doppietta incredibile: il quarto posto in campionato che vale l'accesso alla Champions League e la seconda Coppa Italia della sua storia dopo quella conquistata nel 1963.

«Abbiamo fatto un percorso straordinario, per noi è un sogno che si avvera - commenta ai microfoni Rai il presidente Antonio Percassi - In questa competizione siamo riusciti a battere delle avversarie che sembravano quasi impossibili da superare. La zona Champions Io sarei contento anche se andassimo in Europa League. La nostra politica non cambierà. Se siamo riusciti a spendere 26 milioni di euro per Zapata è perché abbiamo i conti in ordine». Sorridente in sala stampa Gian Piero Gasperini: «È un traguardo fantastico. Quando andiamo in svantaggio all'inizio in genere riusciamo sempre a ribaltarla. Nell'arco delle due gare credo che abbiamo meritato di vincere contro una squadra forte. All'inizio abbiamo faticato ma poi siamo riusciti a prendere in mano la partita, abbiamo preso coraggio e non ci siamo accontentati sul pareggio. Abbiamo voluto vincerla per non rischiare nel finale. Siamo stati bravi e bisogna riconoscere il valore della Fiorentina che ha dato vita a due bellissime partite. Sapevamo di poter segnare e di poter fare alla lunga un gol più di loro. Abbiamo eliminato Cagliari, Juventus e Fiorentina: arriviamo alla finale con la consapevolezza di aver eliminato avversari forti».

Gasperini  ha poi ricordato che la sua squadra, pur giocando partite ufficiali da fine luglio, ha ancora benzina nelle gambe da spendere. «Abbiamo giocatori con valori, siamo una squadra cui piace aggredire, rendiamo meglio così. E intorno abbiamo un grande ambiente che ci spinge tantissimo. Stasera all'inizio abbiamo patito le scorie della partita di Napoli, una partita difficile su un campo molto pesante. Freuler per esempio era affaticato. Ma alla fine ne avevamo ancora. Questi ragazzi meritano davvero un applauso perché stanno raschiando il barile delle energie fisiche e nervose». Chiusura sulla finale: «Andremo a Roma sapendo di avere tutta Bergamo alle nostre spalle, avremo tantissimi tifosi al seguito e l'aspetto forse più bello è sapere dell'attesa con cui questa città vivrà l'attesa, organizzando l'esodo verso Roma. E intanto abbiamo delle partite fondamentali in campionato che ci permetteranno di non pensare troppo alla finale. Stiamo vivendo una stagione addirittura migliore di quella di due anni fa».