Busto, magistrati contro i tagli: "Così non possiamo garantire la giustizia"

Il Tribunale perde un altro dipendente per un trasferimento a Milano ed esplode la polemica di Rossella Formenti

Il presidente del Tribunale di Busto Arsizio Edoardo D’Avossa (Newpress)

Il presidente del Tribunale di Busto Arsizio Edoardo D’Avossa (Newpress)

Busto Arsizio, 30 settembre 2014 - A un anno dall’entrata in vigore della riforma che ha cambiato la geografia giudiziaria, il Tribunale di Busto Arsizio lancia un grido d’allarme. E lo fa con il suo presidente Edoardo D’Avossa. «La nostra sede - spiega - si trova nella totale impossibilità a svolgere la sua ordinaria attività».

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è il trasferimento di un dipendente amministrativo in un altro ufficio a Milano. Un duro colpo per un organico già sottodimensionato, problema noto e denunciato da anni ma mai risolto. «Intanto l’effetto del nuovo trasferimento - spiega D’Avossa - è che dovremo ridurre ulteriormente gli orari delle cancellerie». Non nasconde l’amarezza il Presidente: «Ci sentiamo abbandonati – dice – adesso auspichiamo ogni possibile e opportuna iniziativa da parte delle rappresentanze politiche locali ma nel frattempo dobbiamo comunicare la nostra impossibilità di garantire l’ordinario svolgimento dell’attività». Dopo lo sfogo di D’Avossa ha preso posizione l’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio, presieduto da Walter Picco Bellazzi. Proprio ieri l’Ordine ha diffuso un comunicato nel quale invita «i parlamentari eletti nel territorio di competenza del Tribunale di Busto Arsizio ad intervenire al più presto nelle sedi più opportune per ottenere un’immediata risoluzione delle problematiche del personale amministrativo». L’Ordine annuncia anche che se la situazione dovesse peggiorare «l’avvocatura bustese si vedrà costretta ad attuare le forme di protesta ritenute più utili e opportune». La situazione è decisamente peggiorata con l’accorpamento a Busto Arsizio delle sezioni staccate di Legnano, Saronno, Gallarate e Rho (poi tornata sotto Milano, una riduzione di carico però non sufficiente a ristabilire condizioni tali da consentire una normale attività giudiziaria).

La riforma - si sottolinea - ha determinato un notevole aumento del bacino di utenti, passato da 465 mila a 683 mila, ma non ha portato cambiamenti nella pianta organica degli amministrativi che prevede 124 dipendenti. Invece nel Palazzo di giustizia bustese gli impiegati sono 65, di questi 21 hanno chiesto il trasferimento, mentre sono scaduti 5 contratti a termine. Insomma una situazione sempre più difficile per una delle sedi giudiziarie più importanti della Lombardia (con un territorio che comprende fra l’altro anche l’aeroporto di Malpensa), illustrata anche al Ministro per la Giustizia Andrea Orlando in un convegno che si è svolto di recente a Busto Arsizio.

rossella.formenti@ilgiorno.net