Gerenzano, uccise la moglie: condannato a 30 anni. Lucida e premeditata follia assassina

Nel 2015 nel Varesotto ammazzò la moglie: condannato a 30 anni

I carabinieri nell’appartamento dell’uxoricidio

I carabinieri nell’appartamento dell’uxoricidio

Gerenzano, 27 ottobre 2016 - Uccise la moglie perché non accettava che lo avesse lasciato e che si stesse ricostruendo una vita con un altro. Ieri, in tribunale a Busto Arsizio, è stato condannato a trent’anni di reclusione, nel processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato.

Angelo Barberio, quarantatreenne muratore di Gerenzano, padre di due ragazzi di 15 e 21 anni, secondo il gup Luisa Bovitutti aveva pianificato l’assassinio della moglie Francesca Le Pera, 39 anni, madre dei suoi due figli. La sentenza ha accolto le richieste avanzate dal pm Nicola Rossato, titolare delle indagini, che aveva sostenuto la tesi dell’omicidio aggravato dalla premeditazione. Soddisfazione è stata espressa da Giovanni Pignataro, avvocato di parte civile (rappresentava i genitori e i fratelli della donna). «È stata - ha detto - riconosciuta la premeditazione; sia per le modalità di esecuzione, sia per intercettazioni ambientali in carcere in cui Barberio ha ammesso di aver premeditato tutto».

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Saronno, tra sabato 11 e domenica 12 aprile 2015, l’uxoricida aveva cercato di contattare al telefono la ex moglie otto volte. Alla fine la donna aveva risposto e Barberio le aveva chiesto di passare da casa perché la loro figlia quindicenne non stava bene. «Verso le dieci Francesca aveva inviato un sms al nuovo compagno dicendo che stava andando dall’ex marito, qualora le fosse successo qualcosa – spiega il legale di parte civile – Secondo la ricostruzione, suffragata dalle testimonianze dei vicini di casa, è entrata in casa dei suoi familiari alle 10.18 della domenica mattina e alle 10.24 Barberio aveva già telefonato a un parente in Calabria per dire cosa era accaduto, quindi il tutto non è durato più di quattro minuti». Accoltellata dopo essere stata insultata e definita una poco di buono, la donna era morta in casa, mentre nella stanza accanto riposava la figlia quindicenne. Fu la ragazzina a trovare il cadavere e allertare una vicina, mentre suo padre si era ferito con lo stesso coltello usato per uccidere la moglie. Il figlio maggiore della coppia era invece dalla fidanzata e seppe del dramma a omicidio avvenuto. Il gup ha inoltre disposto un risarcimento di 300mila euro per i genitori di Francesca Le Pera e 50mila euro per ciascuno dei due fratelli della donna.